Rischio Covid, Santacroce (Fi): servono urgenti misure per polizia penitenziaria

Casi positivi tra detenuti e agenti in aumento in Italia. "Poliziotti eroi silenziosi che vanno tutelati"

In questo particolare momento ci sono lavoratori che piú di tutti non possono fermarsi.
Penso ai medici, agli infermieri e tutti gli altri operatori sanitari e penso anche alle forze di polizia. Un pensiero speciale va però rivolto al personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, operatori silenziosi della sicurezza che lavorano in condizioni estremamente difficili in questo momento a causa di una pandemia che incrocia il sovraffollamento carcerario. Così esordisce Frank Mario Santacroce , esponente di Forza Italia. Gli ultimi dati, precisa Santacroce, ci dicono che i casi positivi tra i detenuti sono arrivati a 537 e fra gli operatori, agenti compresi, a 737.
Per avere un’idea di quanto questi numeri crescano con allarmante rapidità, basti sapere che l’8 ottobre del 2020, le cifre ufficiali diffuse dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, DAP, parlavano di 34 detenuti contagiati e di 61 operatori di polizia. In sostanza, in appena due settimane i numeri delle persone contagiate, tra detenuti e personale penitenziario, sono aumentati del 600%.

In Calabria i dati sono altrettanto allarmanti e necessaria un rapido intervento. La sezione calabrese del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, tramite il suo segretario nazionale Damiano Bellucci aveva già sollecitato il governatore della Calabria, fin dal primo lockdown, circa la necessità di sottoporre tutti gli agenti a tampone faringeo e di adottare ogni misura utile per la tutela sanitaria degli operatori del settore.

Solo l’altissima professionalità e il grande senso del dovere fa di queste donne e uomini dei veri e propri eroi sul campo di battaglia che é il carcere, dove nonostante il Covid-19 e con tutti i rischi connessi continuano silenziosamente a garantire la sicurezza delle carceri e il rispetto della legge, con rigore ma anche con profondo senso di umanità.

Urge quindi che l’amministrazione penitenziaria intervenga più che con misure che vanno a creare scappatoie per i detenuti con liberazioni anticipate provveda a tutelare al massimo i detenuti ma sopratutto chi deve garantire la tutela del sistema carcerario indossando una divisa e la Regione Calabria e il governo devono garantire presidi e misure di società per gli operatori del settore.