Addio Diego, l’unico a essere mito e leggenda senza aver bisogno di morire

E' morto Diego, ma Maradona non morirà mai

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Diego. Armando. Maradona. Diego. Armando. Maradona.  Muore a 60 anni il giocatore di calcio più forte di tutti i tempi. Di tutti i tempi. Qualcuno lo paragonava a Pelè, 20 anni più grande, fregato dal Dios anche sulla fine del viaggio: è arrivato prima pure stavolta. Oh mio Dio quanti eri forte Diego.Oh mio Diego, quanto è stato ingiusto considerarti uomo e quanto è stato giusto venerarti come Dio. Ed è stato questo a lacerarti l’anima. Provate voi ad essere uomini mentre gli uomini ti onorano fino a fare delle tue ferite alle ginocchia delle stimmate che sanguinano ogni domenica come fosse un venerdì santo di Pasqua. Eri il Dio del calcio e, mentre la tua figurina somigliava ad un santino di un moderno San Gennaro, la tua umanità crollava al cospetto dell’idea concreta di Dio fatto carne ed ossa. Non lo potevi sopportare.


Ma era così e sarà sempre così. Sei stato l’unico uomo al mondo ad essere mito e leggenda senza aver il bisogno di morire. Sei stato Napoli, sei stato l’Argentina. Sei stato gli scudetti del sud e una coppa del mondo che ridava dignità al tuo popolo, così povero e devastato da potersi aggrappare solo alla preghiera. E dopo la preghiera sei spuntato tu. Figlio di pane e fango, scalzo davanti ad una montagna di neve da scalare. L’hai scalata palleggiando. E così le preghiere sono diventate emozioni, speranze, lacrime, gioie. Hai trasformato il calcio in una parabola raccontata da un profeta. Narrata con i piedi. Ma la missione era troppo grande Diego, andava oltre i sogni della gente e tu quella gente non potevi tradirla. E allora i piedi non bastavano più e,dopo aver fatto 60 metri palla al piede, ci hai messo la mano. La mano di Dio.

Hai fatto Napoli di “mille colori” e hai dato il nome ai figli di una città impazzita che ha spodestato i suoi re di teatro e poesia per lasciare posto alla divinità. Un amore immenso di un popolo che ti stava soffocando di abbracci e tu per mollare la presa ti facevi male. E ancora. E ancora.
Eri Dio, ma non eri Dio. E questo la gente non l’ha capito, ma poggiarsi ai tuoi piedi per seguire la sensazione di essere invincibile è stato naturale. Diego, oggi sei tu a morire. Ma Maradona no. Maradona è surreale, Maradona non muore mai.

No, Maradona è come se non fosse mai esistito veramente e mai morirà. Maradona è come se non fosse terreno perché rappresenta la nuova essenza degli dei. Maradona è un modo di dire, una parola,un modo di fare e un modo di sognare. Maradona è un modo di essere. Maradona è un sogno ed è il primo bambinello nel presepe degli umani. Maradona è la leggenda che si lega al mito. Maradona non avrà mai un erede perché in cielo ci sono tantissime stelle ma solo una è la stella cometa che indica la strada. Maradona non aveva bisogno di oggi per scrivere il suo nome nella storia di ogni storia di un uomo che ama il calcio.
Maradona sta in paradiso, Diego chi lo sa. Di sicuro Diego Armando Maradona è stato l’unico uomo al mondo a visitare inferno e paradiso durante la sua vita terrena. A Diego è stato chiesto di essere Maradona anche fuori dal campo ed era semplicemente impossibile. Diego non ha scusanti, Maradona è la festa di ogni santi. Maradona non si può discutere e ha nel suo genio tutti i talenti di ogni sport del mondo: dentro Maradona c’è Bartali, Senna, Bolt, Kobe, Jordan, Coppi, Shumi, Nadal e chiunque volete voi. Diego ha superato ogni limite, ma Maradona pure. Non esiste canzone, poesia, scritto e lacrima che possa disegnare l’ingresso al San Paolo nel giorno della sua presentazione; il gol all’Inghilterra e una pizza con il suo nome.

Maradona è morto nell’anno della pandemia mondiale perché è stato un virus che ha colpito tutti segnandoci per sempre con la differenza che il suo sapore di sentiva fortissimo e la sua regola era una perenne e profonda unione sociale: tutti abbracciati aspettando il miracolo. Maradona ha messo d’accordo tutti, ha dato un senso ad una maglia col 10 senza nome. Maradona era di azzurro vestito come il cielo quando splende e se lo guardi non conosce confine. Azzurro, come l’orizzonte al mare : provi a scorgere la fine ma una fine non c’è. Ciao Diego, trova la pace ora che puoi. Ad10s Maradona, sarai sempre senza fine. E non abbiamo ancora capito che storia sei stato e come bisogna raccontarti. Ci proveremo, ma saremo sempre riduttivi. Intanto stasera luci al San Paolo, teatro e chiesa del pallone dove il suo Dio ha recitato messa. Si, proveremo a raccontarti ma in fondo basterebbe dire che Maradona è Maradona. Punto.

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