La storia di Elisabeth e la morte di Loredana: dolori allo specchio

La testimonianza della giovane girifalcese e l'ennesimo caso di femminicidio

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Lineamenti tedeschi. Ma anima calabrese. Determinata, cocciuta, cazzuta! Elisabeth racconta la sua storia, a cuore aperto, nel giorno in cui nel suo paese adottivo un’altra famiglia piange la morte di una donna. Uccisa come la sua mamma. Per mano di chi professa amore ma pratica odio. Storie che si incrociano, si intrecciano. Finiscono, inconsapevolmente, allo specchio. Elisabeth, ospite del Comune di Girifalco e dell’Avis, racconta in un video come, a soli sei anni, conosce il dolore che la segnerà per tutta la vita. La testimonianza della giovane è struggente. Mentre lei gioca in cameretta con il  suo gattino, il padre impugna il fucile da caccia è uccide la sua mamma. Sanguinante e con i polsi trafitti dai colpi dell’arma, la donna raggiunge i figli e giura loro amore eterno.

Generico novembre 2020Elisabeth Rosanò con i genitori

Da quel giorno Elisabeth perde la voglia di vivere. Soffre. Passa di famiglia in famiglia. Vive due anni in orfanotrofio. Sopporta altri terribili dolori. Poi la luce. Arrivano i suoi genitori. Quelli che, per anni, lei chiamerà solo per nome. Ma che, oggi, sono tutta la sua vita. Quello di Mirella e Domenico è un grande, grandissimo gesto d’amore: prendere una vita e rimetterla al mondo. Con loro, Elisabeth rinasce. Riprende a vivere, respirare. Il suo arrivo a Girifalco, dove risiede la sua famiglia adottiva, non è semplice. La bimba, metà italiana e metà tedesca, è irrequieta. Ma Mirella e Domenico sono tenaci. Sono la prova provata che l’amore vince su tutto; riesce a lenire ferite  profonde; riesce a ridare ossigeno ad un corpo sopravvissuto, per due anni, senza respiro.

Elisabeth cresce. Diventa una donna. Studia e fa la modella. E’ bella. Determinata, cocciuta, cazzuta. Come la sua mamma, ci dice.

Elisabeth racconta la sua storia perché vuole essere d’aiuto alle donne vittime di violenza. Ai figli orfani di madri uccise per mano di chi professa amore ma pratica odio.

Elisabeth racconta il suo dramma, mentre a pochi chilometri da lei, proprio nelle stesse ore, un’altra giovane donna piange la morte della sua mamma. Come quella di Elisabeth uccisa per mano di chi professa amore ma pratica odio.

Loredana Scalone

Dolori allo specchio il 25 novembre 2020: la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Da, ieri, per Girifalco la giornata della memoria. Per Loredana. E per i figli delle vittime di femminicidio, come Elisabeth e Laura.

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