Presunti maltrattamenti S.Francesco Hospital, Riesame: prevale la tesi difensiva

Solo due dei sedici indagati restano ai domiciliari. Respinto ricorso del pm

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Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rigettato l’appello proposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Catanzaro Stefania Paparazzo nei confronti di Concetta Scarfone. Il P.M. era proposto l’appello contro l’ordinanza del gip Francesca Pizii, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari solo nei confronti di due dei 16 indagati, tra operatori socio-sanitari, educatori, infermieri professionali e direttore sanitario, coinvolti nell’inchiesta sul maltrattamento agli anziani del ‘San Francesco Hospital. Nel corso dell’udienza il Pubblico Ministero ha presentato in aula i video relativi alle indagini e afferenti ai presunti maltrattamenti.

Il Collegio del Riesame, Presidente dott.ssa Ermanna Grossi, all’esito della discussione in udienza, ha accolto la tesi del difensore di Scarfone Concetta, avv. Armando Chirumbolo, “ritenendo non adeguatamente dimostrata dal P.M. la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico della Scarfone in relazione al delitto di maltrattamenti”.  Il Collegio del Riesame, inoltre, esaminate “le tre memorie depositate e la documentazione allegata, con cui la difesa ha contestato diffusamente la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelati, ha ritenuto che le condotte attribuite alla Scarfone non esprimono adeguatamente nemmeno il dolo del reato, sia in ragione della loro occasionalità, sia in considerazione delle modalità della loro esecuzione”.

Si ricorda che al termine dell’indagine sul ‘San Francesco Hospital’ di Settingiano la Guardia di finanza aveva notificato undici avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone operanti nella struttura, indagate a vario titolo per maltrattamenti, sequestro di persona e lesioni colpose.

Le lunghe indagini sono state condotte con l’ausilio di intercettazioni ambientali audio-video e con l’esecuzione di perizie tecnico-specialistiche di professionisti nominati dalla Procura attraverso le intercettazioni sarebbe emerso che all’interno della struttura sanitaria alcuni anziani erano sottoposti a maltrattamenti fisici e psicologici, percosse, atti di violenza, insulti, molestie e minacce.

Sarebbero state riscontrate condotte di maltrattamenti e vessazioni fisiche anche nei momenti di sonno degli anziani, costretti a trascorrere intere giornate in un corridoio, adibito a sala comune al piano seminterrato della struttura, seduti sulle loro carrozzine o su sedie, dove si addormentavano con il capo reclinato sulla spalla o sul tavolo, costretti a rimanere immobili e non disturbare. Da qui un caso che ha avuto risonanza nazionale. Ora si attende l’Udienza davanti al GIP di Catanzaro, fissata per il 27.11.2020.

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