Cercasi commissario disperatamente…to be continued!

Miozzo, nome in campo per qualche giorno, ora definitivamente  archiviato

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La sanità calabrese in questo mese di novembre ha davvero conosciuto il suo punto di crisi più profondo, con un’incredibile tempesta che ha travolto l’ufficio  del commissario.

Tutto ha avuto inizio la sera del 6 novembre scorso, quando la  trasmissione “Titolo V” di RaiTre ha mandato in onda l’intervista a Saverio Cotticelli, fino ad allora commissario

designato dal governo M5s-Lega, che aveva scelto un ex generale dei carabinieri per affrontare pratiche delicate e  rimaste spesso inevase per oltre un decennio. Quell’intervista è  costata il posto a Cotticelli, e il giorno dopo tutto sembrava risolto con la nomina, in tempi record, di un nuovo commissario. Ed invece, 21 giorni dopo, la tempesta non si è ancora conclusa. Anzi, si è aggravata. Tra promesse di nomina in poche ore e impegni a mettere in campo il miglior manager possibile per la Calabria, i giorni passano  ma il commissario non arriva. “In altri tempi avrei detto che il  governo “sta annacando il pecoro”. Annacare il pecoro significa  tergiversare in maniera esasperata e inutilmente”, ha tuonato  ieri sera presidente facente funzioni della Giunta regionale  della Calabria, Nino Spirli’. “Da un mese – ha aggiunto – stiamo aspettando il commissario e siamo non più  al primo e neanche al secondo: abbiamo fatto ambo, terno e quaterna. Suppongo che ci stiamo preparando alla tombola e spero che non sia natalizia, visto che ancora manca un mese a Natale. Non è possibile che il governo continui con questa girandola, con questo carosello veneziano di cavallini imbizzarriti, che hanno solo un nome e nient’altro. Non è neanche possibile che ogni nome proposto dal Governo sia bocciato dal Governo stesso. E tutto questo nonostante la nostra pazienza, la nostra disponibilità,   nostro impegno a lavorare, in questo momento di vacatio, al  posto dell’esecutivo nazionale”.

Cercasi commissario disperatamente…to be continued!

Saverio Cotticelli (dimissioni), Giuseppe Zuccatelli (dimissioni prima del’incarico, anche da commissario dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro), Eugenio  Gaudio (rinuncia), Narciso Mostarda e Luigi Varratta, nominativi  sul tavolo della discussione ‘bruciati’ in una notte, Agostino Miozzo nome in campo per qualche giorno e ora definitivamente  archiviato. La telenovela “Cercasi commissario disperatamente” continua e, a quanto pare, il finale rimane ancora tutto da scrivere.

Nella Calabria “zona rossa”, a causa della mancanza di un pianto anti Covid e, soprattutto. per lo scarso numero di posti letto nei reparti di terapia intensiva ed in quelli ordinari, la sanità, commissariata da circa 11 anni, continua ad essere senza una guida.

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