Farmabusiness, Domenico Scozzafava resta in carcere

Rigettato il ricorso al Tribunale del Riesame

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro (Giuseppe Valea presidente) ha rigettato l’istanza presentata dai legali di Domenico Scozzafava, gli avvocati Dario Gareri e Andrea Gareri, di annullare l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip il 17 novembre scorso. Resta, dunque, in carcere Domenico Scozzafava, 39 anni, considerato, nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Farmabusiness” il ponte di collegamento tra la famiglia di ‘ndrangheta Grande Aracri e il mondo politico, rappresentato in particolare dall’ex presidente del Consiglio regionale Domenico
Tallini, di Forza Italia. Secondo l’accusa, Scozzafava manteneva rapporti diretti con i
vertici della cosca, in particolare per la creazione di un consorzio per la distribuzione di prodotti farmaceutici. Scozzafava e’ accusato di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, tentata estorsione aggravata, detenzione e trasporto di due bottiglie molotov e ricettazione.