Anche a Catanzaro ‘Io apro’, la protesta è simbolica. I ristoratori: ‘Accendiamo i riflettori su una situazione insostenibile’

Mungo: 'Noi i più colpiti senza evidenze scientifiche sul maggiore contagio nei locali'

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    La protesta è soprattutto simbolica: luci e saracinesche restano aperte, ma fuori c’è la pioggia e i pochi clienti vengono avvisati del rischio di incorrere in pesanti sanzioni amministrative. La sfida dei ristoratori ai dpcm scatta alle ore 18, ma a Catanzaro sono pochi i locali che aderiscono alla campagna #ioapro, l’iniziativa partita da un imprenditore di Pesaro e che ha raccolto adesioni in tutta Italia attraverso i social. “L’obiettivo – spiega Pietro Mungo – è quello di accendere i riflettori su una situazione insostenibile. Quella dei ristoratori è la categoria più penalizzata, nonostante non ci sia alcuna evidenza di una diffusione del contagio nei locali, e certo non più di quanto avviene nei mezzi pubblici, nei supermercati o nelle vie dello shopping. Noi chiediamo solo di lavorare in sicurezza, e di far lavorare l’intera filiera che ruota intorno alle nostre attività”.

    protesta ristoratori

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