“Basso Profilo”, Brutto chiedeva aiuto per far lavorare il figlio

I dettagli che emergono dalla conversazione intercettata e riportata nelle carte dell'inchiesta

“Fra’…ora noi dobbiamo parlare con Cesa, io mi devo risolvere i problema di mio figlio e gliela dobbiamo mettere anche sul piano Fra’ che noi qui dobbiamo tenere un partito, dobbiamo tenere una segreteria… dobbiamo tenere …mio figlio è disoccupato, io ho un mezzo inc…”.

Tommaso Brutto consigliere comunale di Catanzaro incontra il segretario regionale dell’Udc Franco Talarico, finito ai domiciliari nell’inchiesta “Basso profilo” della Dda di Catanzaro e li sottopone la necessità di intervenire su Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, per trovare un’occupazione al figlio disoccupato.

Nella conversazione intercettata e riportata nelle carte dell’inchiesta, si parla anche dell’imprenditore Antonio Gallo, su cui ruota tutta l’inchiesta, e di un’altra persona coinvolta Ercole D’Alessandro, ex luogotenente della Finanza. Talarico risponde “ma Antonio (Gallo), quella cosa in Albania come va?” e Brutto: “l’abbiamo fatta, però Fra’ non sappiamo come va o come non va “. E ancora Talarico: “Ho visto il Comandante (D’Alessandro) che veniva… il giorno dopo è venuto (in Albania) l’ho visto sull’aereo che stava partendo”. Brutto: “ha preso qualche contatto pure lui… gli ho accettato il figlio in società hai capito cosa ho fatto?”  (Ansa).