“Caro Signor Augias, oggi ha superato ogni limite!”

"I Calabresi, quelli che portano dentro gli insegnamenti evangelici e la cultura cassiodorea, da sempre consapevoli che "se saranno commesse ingiustizie, Dio ci lascerà senza la musica"!"

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di Gian Paolo Stanizzi*

Caro Signor Augias,

oggi ha superato ogni limite!

““la Calabria è una terra perduta, è irrecuperabile.”

Parole dette oggi in tv, parole che fanno seguito alle sconcertanti parole scritte sulla pagina da lei curata pochi mesi fa sulle pagine di Repubblica!

“La Calabria, però, non è una terra normale, è una regione dove la criminalità coincide spesso con la restante società e anche con le istituzioni”. Affermazioni gratuite e gravemente offensive per tutta la comunità Calabrese!

Le chiedo, ha mai avuto qui in Calabria l’ occasione di frequentare persone perbene che, Le garantisco, sono la quasi totalità! In ogni dove la mela marcia può albergare! Sta a noi, agli onesti scartarla, far si che quella pietra difettosa non contribuisca a  costituire il fondamento di una Società civile! Non so quali frequentazioni lei abbia avuto, caro Signor Augias quando nel lontano 1994 ha avuto l’ onore di rappresentare anche noi Calabresi nelle aule del Parlamento Europeo! Chi avrà conosciuto? Chi avrà frequentato? I voti dei Calabresi, quelli che a lei servivono per la sua elezione, erano tutti immacolati e trasparenti? Perché non ha abbandonato la campagna elettorale qualora lei si fosse reso conto  che anche la  Calabria, quella che lei ha poi rappresentato, non è “ una terra normale, una regione dove la criminalità coincide spesso con la restante società e anche con le istituzioni”. Mi viene lecito, a questo punto domandarmi e domandarle: forse avrà anche lei tutelato interessi ‘ ndranghetistici in quelle aule parlamentari? Non era meglio valorizzare i nostri tesori culturali? Cosa ha fatto lei per la Calabria in tanti anni di parlamentare europeo?

La Calabria, quella vera, l’ha visitata?  Ma quel che più mi sta a cuore oggi non sono le sue risposte!  Sono le sue scuse immediate che dovrà pubblicamente chiedere a noi Calabresi, quelli che quotidianamente lottiamo per portare avanti le nostre attività, con dignità e grande autonomia, “liberi da pesi, vincoli, ipoteche, trascrizioni di pregiudizio e diritti di terzi in genere” (mi perdoni la formula notarile, tesoro morale del mio genitore)!

Le aspetto io ma, soprattutto, sono sicuro che le aspettano tantissimi altri Calabresi onesti come me! I Calabresi, quelli che portano dentro gli insegnamenti evangelici e la cultura cassiodorea, da sempre consapevoli che “se saranno commesse ingiustizie, Dio ci lascerà senza la musica”! Ed a noi Calabresi la Musica come la Giustizia, piace tanto.

Grazie. Vive cordialità.

*avvocato

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