“Dottor Augias, l’Italia è una sola non spacchiamola”

L'avvocato Stanizzi al giornalista e scrittore "Sul numero dei comuni sciolti un errore macroscopico". Il ricordo di un episodio personale

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Un fine settimana emotivamente molto sollecitato, almeno sui giornali online e su Facebook. L’interesse mediatico, su tutto, l’ha carpito una affermazione che ha dato filo da torcere a tante menti illuminate. Quasi tutti – opinionisti, gente comune, intellettuali – contro Corrado Augias per una sua esternazione, molto discutibile, resa sulla terza rete nel programma di Giorgio Zanchin.

La dichiarazione, un fulmine a ciel sereno, sotto accusa, cosi la riassumo:” … la Calabria è una Terra persa, irrecuperabile…”

Personalmente, ho manifestato via mail il mio disappunto per quelle dichiarazioni.

Una lettera che non è rimasta inevasa. Ho ricevuto la sua immediata risposta sulla mia di mail, una replica elegante come si confà allo Scrittore. Ho molto apprezzato il suo gesto perché non preclude la possibilità ad un dialogo. Una opportunità che sfrutterò per difendere la dignità dei tantissimi Calabresi onesti!

Corrado Augias, con quella lapidaria affermazione, sintetizza un pensiero che ha sfiorato, almeno una volta, sicuramente anche il nostro di pensiero. Ma c’è una differenza tra noi ed il dott. Augias: il nostro, quello di noi Calabresi, spesso è un urlo di disperazione, è il patimento per i tanti soprusi subiti dal nostro Stato centrale, prova ne siano anche le gravi lacune contenute nel Recovery Fund!

È la sofferenza senza fine per la disattenzione di chi dovrebbe tutelarci!

Ma veniamo alla sua lettera: perché la risposta non mi convince.

Primo: il mio pensiero – scrive l’ Autore – altro non è che il frutto di varie interviste fatte al Dott. Nicola Gratteri e da quanto mi ha sempre riferito il  giornalista Domenico Nunnari. Due Calabresi – dice Augias – attendibili. Perché non credere loro –  ha scritto Augias! Anche loro appartengono a quella gran fetta di onesti Calabresi!

Riconosce, quindi, di non avere idee proprie, senza alcuna esperienza diretta con il popolo della Magna Grecia! Solo opinioni riferite da due autorevolissimi personaggi!

Perché non le ha, invece, costruite con la sua esperienza personale, anche durante il suo mandato di Parlamentare Europeo che lo aveva messo nelle condizioni di vivere, conoscere, suggerire anche tante idee ed esperienze su quel che poteva essere fatto nella nostra meravigliosa Terra sin dall’anno 1994, anno di ingresso al Parlamento Europeo, eletto nel Collegio Italia Meridionale?  Mi sovviene, a tal proposito un passo del Siracide: …” Non biasimare prima di avere indagato, prima rifletti e, quindi, condanna…”

Secondo, forse lo avrei dovuto scrivere prima, il conteggio che ha eseguito scrupolosamente sui Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Su un totale di 295 amministrazioni, in testa Campania e Calabria:105 ciascuna.

E qui è, a parere mio, il macroscopico errore in cui è finito lo Scrittore, errore che ha generato confusione e smarrimento nell’opinione pubblica! Tanta indignazione in noi Calabresi.

Né nella sua mail né, tantomeno, durante la sua intervista, ha riferito che il dato da lui sbandierato – 105 comuni sciolti per infiltrazioni mafiose in Calabria – riguarda un arco temporale di vent’anni.

Tanti di questi comuni, più volte, sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose!

Ad esempio, dei ventidue comuni sciolti nel corso del 2019 (19) 6 sono in Calabria (su un totale di 370): di questi, alcuni sono stati più volte destinatari del provvedimento di scioglimento.

La ‘ndrangheta esiste, inutile negarlo, ma è limitata e circoscritta in determinate realtà, dott. Augias! Ma da qui a dichiarare che “la Calabria, però, non è una terra normale, è una regione dove la criminalità coincide spesso con la restante società e anche con le istituzioni” (articolo pubblicato su La Repubblica del 29 novembre 2020) ne passa di acqua! Forse, la ‘ndrangheta non è più grave di quel cancro che sta corrodendo la Pubblica Amministrazione da nord a sud, quella corruzione che, forse, neanche lo Stato centrale vuole combattere! Perchè nessuno si indigna se anche in questo momento di grave epidemia, da quanto sentiamo nelle trasmissioni televisive, noi Italiani abbiamo pagato le mascherine di protezione tre volte il loro reale costo? La Pubblica Amministrazione, quella che gestisce la cosa pubblica da nord a sud, è tutta immacolata o bastano poche mele marce per guastare e creare danni a tutti noi Cittadini? Ed i nostri Giovani, se  così continueranno le cose, che fine faranno?

Al dott. Augias voglio, però, ricordare un episodio che, ancora oggi, mi rende orgogliosamente Calabrese.

Era l’anno 1989, XX Congresso Nazionale Giuridico Forense. Io, giovane procuratore, impegnato, oltre che a seguire i lavori del Congresso,  insieme a tanti altri colleghi, nell’ accoglienza degli ospiti ed in tutti i momenti di convivialità: dalla inaugurazione tenutasi nella meravigliosa Telespazio, guidata dall’ indimenticato genio dell’ elettronica Tony Boemi alla cena inaugurale in Villa Trieste, alle serate conviviali tenute, così come i lavori, nella meravigliosa cornice del Villaggio Guglielmo dove l’ inimitabile Commendatore Papaleo e tutto il suo staff, come sempre, si prodigava affinché tutto andasse per il meglio. Un vero trionfo, un Congresso, a detta di tutti i colleghi che hanno avuto la fortuna di partecipare, rimasto nella storia dell’Avvocatura!

Un Congresso conclusosi nella commozione generale di tutti i partecipanti, ne cito uno per tutti, l’Avv. Enzo Zimatore, le cui vere lacrime non dimenticherò mai, al pari di quelle di mio Padre il giorno della mia laurea!

Sono stato prolisso, lo so, ma la premessa era necessaria!

La domenica mattina, dopo i rituali saluti con amici e colleghi, prendo la mia Uno e mi accingo a salire verso l’ abitazione estiva di famiglia.

Fermo nella piazzetta trovo un collega con il quale non avevo avuto alcun contatto!

Mi fermo per chiedere se volesse un passaggio ( abitava in un albergo di Copanello Alto): quasi sorpreso per il  normale gesto di cortesia, nel riconoscere me come uno dei giovani procuratori catanzaresi, indugiò a lungo fuori dall’ autovettura e pronunciò, nonostante le mie insistenze a salire a bordo, queste parole:

Ti ringrazio, caro collega, accetto volentieri il tuo passaggio ma prima di salire sulla tua macchina sento il dovere di chiedere scusa a te, ma è come se lo chiedessi a tutti i meridionali, per quello che ho pensato fino a qualche giorno fa: sono partito tra le preoccupazioni di familiari, amici e colleghi! “Non andare lì, stai attento, potrebbero sequestrarti! Nonostante tutto, io sono sceso e, ti garantisco, non ho mai trascorso vacanza più bella. ORA MI SENTO DEGNO DI ENTRARE NELLA MACCHINA DI UN CALABRESE”. Il collega era di Bolzano, negli anni qualche volta ci siamo sentiti!

L’ Italia è una ed una sola, dott. Augias! Non spacchiamola! Forse, se lo Stato dispiegasse l’intera sua forza per rimettere in piedi una regione in continua sofferenza, si riuscirebbe a costruire una Regione trainante per l’economia nazionale! Abbiamo tesori enormi non sfruttati!  Perché non lo faccia lo Stato centrale, questo è il problema sul quale anche io da tanto tempo mi interrogo!  Sarà stata una, oramai, datata scelta politica?  Ed i nostri Giovani che fine faranno! Io, per quanto posso, da tanti anni denuncio illegalità, purtroppo nel totale disinteresse delle TV nazionali (rischierò sicuramente qualche denuncia per stalking, viste le continue e pressanti richieste). Ho preso a cuore la difesa del futuro dei nostri giovani e della meritocrazia, unica strada per costruire una ottima e trasparente Pubblica Amministrazione Mi chiedo: non sarà forse una volontà, anche giornalistica, quella di portare all’attenzione solo il lato negativo della Calabria? Al dott. Augias dico di venire in Calabria, di ergersi al fianco di tutti i Calabresi, insieme all’uomo e alla donna che hanno disossato terre per renderle fertili. Donne e uomini logorati dalla fatica e dal peso dell’onestà. Nella convinta speranza che l’Enciclica “Fratelli tutti” faccia riflettere, veramente tutti, per una Italia sinceramente coesa in questo drammatico momento!

Avvocato Giampaolo Stanizzi

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