Basso profilo, l’interesse di Brutto sull’appalto per l’affidamento della piscina e la richiesta di “indagare” su Tallini

Nelle oltre 300o pagine di informativa della Dia tutti i collegamenti che fanno tremare la città

Elezioni. Bando per l’affidamento della piscina comunale.

C’è tutto nelle oltre 3000 pagine che compongono l’informativa allegata all’ordinanza dell’operazione Basso Profilo, l’inchiesta coordinata dalla Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri e condotta dagli uomini della Dia.

Da “Profilo Basso” a “Basso Profilo”, come si è evoluta l’indagine

Basso Profilo, ma che in realtà era nata con un altro nome, Profilo Basso. E’ probabile che l’operazione cambi nome perché Tommaso Brutto, alla disperata ricerca di un posto di lavoro per il figlio Saverio, che per sua stessa ammissione non conosce le lingue straniere, rifiuta sdegnosamente l’offerta per un lavoro di “basso profilo” a 900. Euro al mese all’aeroporto di Lamezia. Lavoro ovviamente “offerto” saltando ogni procedura, se pur minima di selezione. Di più, Brutto vuole di più. Vuole un posto al Parlamento europeo, da ottenere sfruttando i legami politici “così – dice nell’intercettazione – non lo cacciano più”. Peccato però che Saverio non conosca le lingue straniere.

Ufficiali della Guardi di finanza, avvocati, imprenditori e la zona grigia vicina alla malavita perimetrata nelle carte

Alla fine l’operazione è stata battezzata “Basso profilo”, come di bassissimo cabotaggio sembrano gli atteggiamenti accattoni messi in atto da alcuni indagati, dietro ai quali però si nascondono “alti profili” appartenenti ad ogni categoria di questa città. Ufficiali della Guardia di Finanza, grandi imprenditori, avvocati, rappresentanti istituzionali, funzionari pubblici. Tutti perfettamente consapevoli dei coinvolgimenti dei loro interlocutori in affari non leciti, con legami pericolosi che già erano stati già certificati in altre operazioni di Polizia Giudiziaria.

I veleni della campagna elettorale. Brutto “chiede” di indagare su Tallini

E ci sono anche i veleni della campagna elettorale . Nell’informativa depositata dalla Dia il 13 marzo 2020.

Tommaso Brutto ad esempio, nel 2017, approfittando del legame instaurato con l’ex finanziere Ercole D’alessandro, chiede di avviare operazioni mirate che colpissero Mimmo Tallini, sulla base di notizie, anche spicciole di eventuali illeciti.

Il vezzo di Brutto di armare l’attività del maresciallo d’Alessandro e quell’affidamento della piscina che “andava manovrato”

Scrive la Dia “ Il vezzo di Brutto di “armare” l’attività del maresciallo con notizie su tutti i politici, si ripeteva anche  con riguardo ad interessi mostrati da politico su bandi di gara per i quali erano necessari espedienti utili a sbaragliare altri concorrenti sulla gara stessa”. Il riferimento è, nello specifico al bando sull’affidamento della Piscina di Catanzaro. Emerge, dalle carte che Brutto, per conto di un suo amico che faceva parte del quadro dirigente di una società  interessata alla gestione dell’impianto sportivo, chiedesse di attivare “perquisizioni e accessi artatamente predisposti” al fine di travolgere le altre associazioni sportive interessate alla gara.

Era il 20 maggio del 2017 quanto Tommaso Brutto dice ad Ercole D’alessandro, secondo quanto riportato dalle intercettazioni, “Il 24 aprono le buste, se voi andate prima e gliele sequestrate” ricevendo un interessamento dall’ex finanziere.