Rione De Filippis, appello per il parco ed il centro sociale. La denuncia: ancora eternit nell’ex cementificio

Il gruppo “I ragazzi del quartiere” si rivolgono al sindaco Sergio Abramo e lanciano una petizione online

A quasi un anno dall’inizio dei lavori per la rimozione dell’eternit presente nell’ex cementificio e per l’abbattimento dell’intero ecomostro, la struttura è ancora in piedi e l’amianto è stato rimosso solo in parte. È questa la denuncia dei residenti di rione De Filippis, di cui si è fatto portavoce il gruppo “I ragazzi del quartiere” che lamenta anche lo stato di abbandono in cui versano il parchetto di via Massara ed il Centro di aggregazione sociale di via Lombardi.

ragazzi del quartiere rione de Filippis

“I ragazzi del quartiere”, Rdq, è un gruppo di giovani, dai 15 ai 26 anni di età, nato nel 2015 per dare un’alternativa culturale e sociale allo stato di degrado in cui versava la zona. 

L’ecomostro 

L’ex cementificio, situato nei pressi di via Zanotti Bianco, è stato chiuso a metà degli anni ‘70. Da allora, tra passaggi di proprietà e proposte di demolizione, sono trascorsi circa 45 anni. Anche i cittadini si erano mobilitati. La struttura, dell’estensione di 50mila metri cubi, era diventata una discarica a cielo aperto e rifugio per senzatetto. Lo scorso anno, ad agosto 2020, il sindaco Sergio Abramo ha dato il via ai lavori di abbattimento affidati alla ditta “Talarico-Edilservice srl”, vincitrice del bando. Dopo la bonifica dell’area, l’ex cementificio avrebbe dovuto lasciare il posto ad un nuovo cantiere affidato alla ditta “Parco Sansinato Srl” per la realizzazione di una struttura di assistenza per anziani. 

«Siamo molto preoccupati – ha detto Giuseppe Piccione, membro “I ragazzi del quartiere” – perché l’eternit non è stato rimosso del tutto, ci sono ancora numerosi lastroni e quindi ancora il rischio che le polveri sottili si possano diffondere come avvenuto in tutti questi anni con gravi conseguenze per la salute dei residenti. È da decenni che si attende questa demolizione e dopo le rassicurazioni del sindaco eravamo convinti che si sarebbero impegnati per la riqualificazione della zona». «Se facessimo un registro con i malati di cancro che ci sono nel quartiere – ha affermato Marco Miceli, un altro membro del gruppo – si capirebbe quanto allarmante sia il problema».

ex cementificio
ex cementificio

«Salviamo il parchetto»

Il parchetto di via Massara, come raccontato dai “ragazzi del quartiere”, è un progetto ideato nel 1997 da Legambiente e donato al Comune che lo ha poi realizzato. Altalene, scivoli, un’area ristoro ed un viale dedicato alla via crucis, un luogo molto amato anche dai parrocchiani della Chiesa del “SS Salvatore”. All’ingresso del parco è stato installato anche un manufatto di marmo, a forma di libro, su cui sono stati incisi i nomi di alcuni giovani del quartiere che sono deceduti prematuramente. Da anni, però, è ormai abbandonato. 

«Nella nostra città purtroppo – ha spiegato Marco Dominijanni, de “I ragazzi del quartiere” – a meno che non ci sia una campagna elettorale, le aree verdi non vengono salvaguardate. La nostra richiesta è di monitorare queste aree che sono centro di aggregazione fondamentali non solo per noi giovani, ma anche per gli anziani ed i bambini. Soprattutto nel tempo che stiamo vivendo, questo luogo all’aria aperta poteva essere utilizzato nel rispetto delle restrizioni anti covid. Il nostro obiettivo è di far vedere lo stato in cui versa. Riteniamo, tra l’altro, che la sistemazione richieda una spesa minima, non richiede un dispendio di risorse». 

Su change.org  i ragazzi hanno anche lanciato una petizione online, “Salviamo il parchetto”, indirizzata al sindaco Abramo affinché intervenga al più presto: «Quando tutto sarà finito, dovrà iniziare tutto – si legge nella petizione – abbiamo un mondo da ricostruire, iniziamo dal nostro quartiere». Ad oggi sono state raccolte oltre 280 firme.  

parco via massara

Centro di aggregazione “Rosario Fasano”

Inaugurato nel 2015 dal sindaco Sergio Abramo, il Centro di aggregazione sociale polivalente di via Lombardi si sviluppa su una superficie di 2500 metri quadrati, in cui sono stati realizzati un’area verde, un campetto polivalente, un campo di bocce ed un immobile di 200 metri quadrati in legno lamellare dotato di sala riunioni, servizi igienici e di un impianto fotovoltaico. 

La gestione del Centro era stata affidata al “Comitato di quartiere De Filippis” che poi, negli ultimi anni, a causa del maltempo che ha reso inagibile la struttura e a seguito dell’emergenza Covid, hanno dovuto abbandonare la guida. Il Comune, con l’assessore ai lavori pubblici Franco Longo, ha recentemente annunciato di voler incontrare il Comitato e bandire un nuovo bando di gara per affidare la gestione del centro, ma al momento non è pervenuta alcuna comunicazione. I  ragazzi del quartiere vogliono poter utilizzare al più presto il centro di aggregazione per praticare sport e per ospitare eventi culturali.

«Il nostro gruppo nasce proprio dalla possibilità di avere a disposizione – ha spiegato Marco Miceli – una struttura al chiuso in cui organizzare cineforum, eventi culturali e musicali, dibattiti e nel campetto, tornei di calcio e basket. Ma è attualmente chiusa ed una volta che torneremo alla normalità, vorremmo poter tornare a rendere vivo il nostro quartiere per offrire ai nostri coetanei e ai ragazzi che verranno, un luogo sano in cui crescere».

centro di aggregazione via lombardi