Villa Sant’Anna contro Asp di Catanzaro: ricorso al Tar per annullare la delibera

L’ Azienda Sanitaria Provinciale aveva disposto di non sottoscrivere il  contratto con la Casa di Cura per l’anno 2020 sino al completo chiarimento della situazione

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 Villa Sant’Anna contro Asp di Catanzaro. La struttura sanitaria, difesa dall’avvocato Alfredo Gualtieri chiede al tribunale amministrativo l’annullamento   della deliberazione n. 443 del 13 aprile 2021, pubblicata il giorno successivo, avente ad oggetto “Sentenza TAR Calabria n. 460/2021 – Casa di Cura Villa S. Anna S.p.A. – Determinazioni”, con cui l’ Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ha disposto “di non sottoscrivere il  contratto con la Casa di Cura Villa S.Anna S.p.A. per l’anno 2020 sino al completo chiarimento della situazione ancora sub judice, al fine di non perpetuare un eventuale, ulteriore, gravissimo danno economico finanziario all’ASP di Catanzaro e al Servizio Sanitario della Regione Calabria”.

Il perché di questa richiesta il Cda lo spiega in una nota in cui illustra l’attività del Sant’Anna.

“Nelle ultime ore il S. Anna Hospital continua a dare risposte al sistema sanitario regionale”. Lo si legge in una nota del CdA: “Con la consueta professionalità sono stati accolti e trattati pazienti provenienti, in urgenza, dagli Ospedali Pubblici di Catanzaro (Pugliese-Ciaccio) di Cosenza (Annunziata) e da strutture accreditate (Clinica Tricarico di Belvedere). Ciò a dimostrazione del ruolo centrale che il S. Anna ricopre nel panorama sanitario calabrese”.

“Solo nell’ultimo anno sono stati eseguiti circa 900 interventi in cardiochirurgia, 1.800 procedure in cardiologia interventistica, 585 procedure di elettrofisiologia e 457 interventi di chirurgia vascolare. Assolvendo al 35 % dei LEA cardiovascolari complessi in Calabria e limitando fortemente l’emigrazione sanitaria. E’ questa la risposta alla volontà espressa dall’ASP di Catanzaro -si legge nella nota – di non procedere alla contrattualizzazione, e quindi al pagamento delle prestazioni 2020. La delibera dell’ASP, tesa a non corrispondere le prestazioni dovute e regolarmente rese per circa 24 milioni di euro, è stata prontamente impugnata nelle sedi opportune. Le motivazioni addotte dall’Azienda Sanitaria non hanno alcun riferimento con i requisiti di qualità per l’esercizio dell’attività sanitaria”.

“Il S. Anna Hospital – prosegue – è struttura privata accreditata, unica in Calabria con accreditamento rinnovato, contemplata nella programmazione delle risorse annuali destinate alla Sanità dalla Regione Calabria; da ciò non si potrà prescindere nella ripartizione dei budget assegnati alle ASP dall’ufficio del Commissario ad acta. Diverse ipotesi, pure perseguite dall’Azienda Sanitaria, di “acquistare” da altre strutture le prestazioni finora erogate dal S. Anna, sono allo stato irrealizzabili.

L’impegno a favore della salute dei calabresi in dieci anni:

7.645 interventi di cardiochirurgia;

5.700 interventi di chirurgia vascolare;

22.455 procedure di emodinamica interventistica

“I calabresi – conclude la nota – non possono perdere una delle rare eccellenze sanitarie esistenti, specie in un momento così delicato di emergenza sanitaria”.

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