La legge del contrappasso, oggi: i meccanismi pubblici della vendetta privata

Appuntamento il 27 Aprile, a partire dalle ore 15

Si terrà il 27 Aprile, a partire dalle ore 15, l’incontro organizzato nell’ambito del ciclo dei seminari per commemorare i settecento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri “La legge del contrappasso, oggi: i meccanismi pubblici della vendetta privata“, un nutrito parterre di giuristi si misurerà col lascito dantesco nella letteratura, nel teatro e nelle arti fino ai giorni nostri. L’incontro si terrà sulla piattaforma Meet con accesso pubblico https://meet.google.com/gbg-town-tvz?hs=224 e vedrà la partecipazione di quattro relatori d’eccezione. A discutere intorno all’evoluzione del contrappasso nella società dei giorni nostri, attraverso i suoi romanzi e i suoi scrittori, i suoi classici e i suoi drammi, saranno il professor Alberto Scerbo (professore ordinario di Filosofia del Diritto presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro) e gli avvocati Luigi Combariati (a propria volta, scrittore e autore pluripremiato), Aldo Costa (Direttore Generale della Fondazione Politeama) e Orlando Sapia (responsabile dell’Osservatorio Carcere presso la Camera Penale Cantafora di Catanzaro).

Il dibattito è promosso, tra gli altri, dalla Commissione Terza Missione del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Ateneo catanzarese, dall’Istituto per gli Studi Storici, dall’Osservatorio sulla Cooperazione e la Sicurezza nel Mediterraneo, dal network Filosofia in Movimento.

Ciascuno dei relatori, in un singolare e partecipato mix, presenterà le proprie osservazioni sul rispecchiamento del contrappasso tra diritto e letteratura, per farne materia viva, omaggio alle opere di fantasia, istanza critica del mondo reale.

Agli avvocati del Foro di Catanzaro che parteciperanno, segnalando la propria mail di accesso alla Piattaforma a domenico_bilotti@unicz.it, verranno riconosciuti tre crediti formativi ordinari. Le suggestioni dell’evento in realtà smuovono l’ancor più vasto interesse di chi abbia a cuore la cultura, lo spirito di osservazione, i classici del pensiero e modi altri di agire. Nel segno, ancora una volta, del Sommo Poeta, che consegnava in abiti nuovi le insegne del passato a un futuro di là da venire. Lo stesso lavoro che attende, forse, il giurista oggi.