Gratteri: “Farò domanda per Milano, poi vedremo”

Il procuratore ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7

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“Prima di interrogare un presunto collaboratore di giustizia, io studio la sua storia criminale. Proprio oggi ne ho negata una.Ma il rapporto per il programma di protezione non è un pentimento morale ma una collaborazione sulla base di riscontri concreti, e se un magistrato conosce le mafie, sa distinguere”. Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “A volte – ha detto poi – mi arrabbio perché passano gli anni e ancora stiamo discutendo delle stesse cose, mentre ci sono intere parti d’Italia bloccate per colpa della criminalità organizzata”.

Gratteri, farò domanda per Milano poi vedremo

“Farò domanda per la procura di Milano, poi vedremo come andrà. Iscrivermi ad una corrente? Ma se non l’ho fatto fino ad ora, ormai”.

Riforma Cartabia

“Sulla giustizia, la madre di tutte le riforme è quella del Csm e bisogna partire da lì: e l’unico modo per limitare le correnti è il sorteggio. E’ necessario fare pulizia all’interno della magistratura, è vero, ma i magistrati non sono marziani ma uomini, anche loro un prodotto della società: non possiamo credere alla favoletta che i magistrati sono tutti onesti”. A dirlo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “La riforma Cartabia? Non mi pare – ha aggiunto – una rivoluzione, non mi pare che si stiano centrando problemi e criticità. Io credo che dovremmo anzitutto ottimizzare risorse e i costi. Perché non è possibile, ad esempio, che a solo 65 chilometri da Palermo ci sia un’altra corte di appello, quella di Caltanissetta. O che ci siano 250 magistrati fuori ruolo. O che in uno stato moderno e serio, al problema di sovraffollamento delle carceri si risponda con indulto e amnistia, anziché costruirne di nuovi. Questi sono i problemi più importanti”. “La prescrizione – ha detto poi Gratteri – deve rimanere così com’è fino a quando non si fanno quelle riforme che servono a velocizzare e digitalizzare i processi e a rendere la pena meno conveniente del delinquere”.

Il governo Draghi

“Il governo Draghi? Di concreto non ho visto ancora nulla se non questa commissione per il Sud che serve a spiegarci le ‘buone prassi’… Già l’impostazione, l’idea stessa di questa commissione è offensiva. Sia perché sono realtà totalmente diverse, sia perché anche al Sud ci sono procure molto efficienti e ci sono veri e propri modelli di efficienza e tecnologia, come l’aula bunker di Lamezia Terme o la nuova sede della procura di Catanzaro”.

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