Pitaro: Il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità è bloccato

La Regione approvi la delibera in questione, che è essenziale e imprescindibile per l’esecuzione di attività e progetti che attingono a un bacino di professionalità altamente qualificate per rispondere in maniera adeguata alle esigenze del territorio

«Il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità è bloccato e la Regione non sta procedendo al pagamento delle somme in favore dei comuni che sono impossibilitati a pagare le imprese esecutrici di lavoro e le associazioni beneficiarie». Il consigliere regionale Francesco Pitaro interviene su una questione sollevata da Maria Grazia Muri, rappresentante legale dell’Associazione di promozione sociale “Astarte”, la quale nei giorni scorsi ha inoltrato al Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Sociali e Socio-Sanitari un sollecito per l’erogazione della prima tranche di un finanziamento approvato a favore del progetto “Estia”, avviato nel mese di aprile con le sole forze dell’associazione.

«Le importanti iniziative intraprese da “Astarte” – commenta Pitaro – a supporto di donne vittime di violenza, delle loro famiglie e dei minori coinvolti, così come le attività di tante altre realtà associative e imprese, non possono essere ostacolate da illogici ritardi burocratici. Infatti, stando alla risposta del Dipartimento Salute “non si è provveduto all’erogazione in oggetto in quanto l’impegno contabile destinato al pagamento risulta inserito nella procedura di riaccertamento ordinario dei residui 2020. A questo proposito si precisa che il riaccertamento ordinario dei residui si conclude con apposita delibera di Giunta regionale, che a tutt’oggi non risulta ancora fra i provvedimenti approvati dalla Regione. A seguito di approvazione della stessa, si provvederà al trasferimento delle somme spettanti”. Da qui la richiesta di Pitaro: “La Regione approvi la delibera in questione, che è essenziale e imprescindibile per l’esecuzione di attività e progetti che attingono a un bacino di professionalità altamente qualificate per rispondere in maniera adeguata alle esigenze del territorio”.