Viale Isonzo, Controvento sollecita Comune e Aterp a soluzioni definitive

"Il sindaco convochi subito una conferenza dei servizi e si intervenga con tutti i mezzi che la legge consente"

“Ciò che è accaduto ieri in viale Isonzo, dove alcuni residenti di etnia rom, hanno bloccato la strada creando disagi agli utenti per ottenere (come poi è avvenuto) l’immediato spurgo delle fogne è assolutamente inaccettabile”. E’ quanto scrive in una nota il neonato movimento Controvento.

“Non entriamo nel merito della valutazione se quanti e quali persone scese in strada facessero parte di nuclei famigliari effettivamente in regola con la residenza in quelle zone. Ma che sia lasciato alle sole forze dell’ordine il controllo di situazioni che siano di esclusiva competenza dell’amministrazione comunale e dell’Aterp è assolutamente inaccettabile” – si legge nella nota.

“Come inaccettabile è che ancora sfugga all’amministrazione comunale e all’Aterp di sapere chi davvero può risiedere legittimamente in quella zona e perché quel quartiere, con grave pericolo per le persone che rispettano le regole e che vi abitano in modo non abusivo, sia un quartiere discarica e fogna della città. Inaccettabile che i cittadini pensino di poter ottenere le cose compiendo atti di forza. Chi ieri ha bloccato la strada – si legge ancora – con cassonetti della spazzatura forse non ha nulla da perdere, ma la città resta pericolosamente ostaggio, qualora si ottemperi a delle richieste formulate in modo scomposto e violento. Se pur la situazione si è risolta in poco tempo resta la gravità del gesto di cui non si può far finta di nulla. Non possono rimanere indifferenti Comune e Aterp unici responsabili di una situazione esplosiva che deflagra ogni volta, mentre sulla strada a raccogliere i cocci restano le sole forze dll’ordine. Non è più procrastinabile una soluzione definitiva per le zone a sud della città, che non possono essere bonificate solo con ruspe e auto spurghi, ma che devono essere rese vivibili per chi, rispettando tutte le regole non ha alcuna possibilità di lasciare quei quartieri e vive “prigioniero” dei pochi che non hanno alcuna intenzione di convivere civilmente con il resto della comunità”.

“Non può essere prigioniera una città che, ignara ed incolpevole, deve subire le prepotenze di questa gente e l’assoluta inefficienza delle istituzioni. Non possono essere le forze dell’ordine – concludono – a mettere toppe laddove la burocrazia latita. Il sindaco convochi subito una conferenza dei servizi con Aterp e si intervenga con tutti i mezzi che la legge consente e che fino ad ora non sono stati utilizzati. In caso contrario le istituzioni non saranno più vittime ma certamente complici di ciò che accade nei quartieri a rischio della città”.