Basso profilo, patron della Sicurtransport Basile tra i 78 di cui Gratteri ha chiesto rinvio a giudizio

Avrebbe ottenuto un appalto da circa 8milioni di euro per gestire il servizio di vigilanza dell'aeroporto di Lamezia Terme grazie all'intermediazione dell'ex maresciallo della Guardia di Finanza Ercole D'Alessandro

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    C’e’ anche Luciano Basile, patron siciliano della SicurTransport e figlio di Rosario Basile della Ksm, tra i 78 imputati per i quali la Dda di Catanzaro, guidata
    da Nicola Gratteri, ha chiesto ieri il rinvio a giudizio.

    Secondo i magistrati, Basile avrebbe ottenuto un appalto da circa 8milioni di euro per gestire il servizio di vigilanza dell’aeroporto di Lamezia Terme grazie all’intermediazione dell’ex maresciallo della Guardia di Finanza Ercole D’Alessandro che, in cambio, avrebbe avuto un contratto da 4mila euro al mese come responsabile per la provincia di Catanzaro della Sicurtrasport.

    D’Alessandro avrebbe potuto contare su uno stretto rapporto con l’ex presidente del cda della Sacal, societa’ in-house della Regione Calabria che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme, e proprio in forza del suo legame con il funzionario avrebbe fatto aggiudicare alla SicurTransport l’appalto per la gestione del servizio. Basile e’ indagato per traffico di influenze illecite. L’inchiesta ha svelato legami e affari illeciti fra i clan ndranghetisti del crotonese, politici e imprenditori.

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