Omicidio Francesco Pagliuso, due condanne all’ergastolo per i presunti mandanti

Pena massima in primo grado a Pino e Luciano Scalise. L'avvocato fu ucciso la sera del 9 agosto 2016

Ergastolo per Pino e Luciano Scalise ritenuti i mandanti dell’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso, avvenuto a Lamezia Terme la sera del 9 agosto del 2016. E’ quanto stabilisce la sentenza emessa dal gup di Catanzaro Pietrò Carè nell’ambito del procedimento, con rito abbreviato, denominato “Reventinum”.

Secondo l’accusa formulata dalla Dda sia Pino che Luciano Scalise, “in concorso morale e materiale tra di loro, quali capi dell’omonima cosca ed in qualità di mandanti, e con il killer Marco Gallo (imputato in un altro procedimento), deliberavano l’assassinio dell’avvocato Pagliuso” incaricando Gallo per l’esecuzione dell’omicidio. Secondo l’accusa si è trattato di un “delitto commissionato perché l’avvocato Pagliuso era dagli Scalise ritenuto responsabile di aver agevolato e favorito il capo della cosca rivale Domenico Mezzatesta, sia nel processo che vedeva quest’ultimo, insieme al figlio Giovanni responsabile del duplice omicidio di Giovanni Vescio e Francesco Iannazzo”, sia nel periodo della latitanza di Mezzatesta durante la quale veniva ucciso Daniele Scalise, figlio di Pino e anch’egli elemento di spicco della sua consorteria. I

l gup di Catanzaro ha condannato, inoltre, Andrea Scalzo e Angelo Rotella a 8 anni e Vincenzo Mario Domanico a 6 anni. Assolti Cleo Bonacci, Eugenio Tomaino, Domenico Mezzatesta, Giovanni Mezzatesta e Antonio Pulitano. Risarcimenti per le parti civili, i famigliari della vittima ma anche per la Camera penale lametina,i Comuni di Lamezia Terme, Decollatura, Serrastretta e Platania, La Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, l’associazione Antiracket