Gettonopoli, Costanzo: “Sereno per la correttezza del mio operato, ma Abramo fa figli e figliastri”

La costituzione di parte civile nel processo “Gettonopoli” è un atto dovuto, ma non lo si trasformi in una sentenza anticipata per fini politici.

Non ho nulla da obiettare sulla costituzione di parte civile decisa dalla Giunta nel processo denominato “Gettonopoli” che mi vede indagato assieme ad altri colleghi. Sono assolutamente sereno sulla correttezza del mio operato e pertanto non ho nulla da temere per questa iniziativa che ritengo un atto dovuto. Ho sempre svolto il mio mandato di consigliere comunale con puntualità, abnegazione, sempre al servizio della gente, rispettando l’Istituzione e i suoi organismi. E’ quanto afferma il consigliere comunale Sergio Costanzo. 

Ciò che invece mi preme sottolineare è l’ormai consueta usanza del sindaco Abramo di fare figli e figliastri, di utilizzare le leggi e i regolamenti a suo piacimento, di usare il bastone con gli avversari e la carota con gli amici. Arrivare addirittura a salvare sé stesso e le persone a lui legate, evitando accuratamente di fare costituire il Comune come parte civile in tutti i processi che vedono l’Amministrazione in posizione di parte lesa.
Il sindaco ha fatto abilmente trascorrere i termini legali per evitare che il Comune si costituisse parte civile nei procedimenti “Catanzaropoli” e “Multopoli” in cui egli stesso è stato rinviato a giudizio. Basti pensare che se dovesse essere confermata l’accusa a suo carico, di avere cioè cancellato numerose multe per averne un tornaconto elettorale, il Comune avrebbe subito un danno economico, non importa se piccolo o grande. Io auguro al sindaco di essere pienamente assolto, ma se ciò non dovesse accadere, chi restituirà questi soldi all’ Amministrazione comunale?

Non mi risulta ci sia stata costituzione di parte civile nei procedimenti penali per inchieste che riguardano direttamente o indirettamente l’Amministrazione comunale e dai quali è derivato un danno economico e di immagine. Solo per una questione di eleganza, evito di fare l’elenco di questi processi che hanno toccato nel vivo la politica comunale e i suoi apparati.
Non parliamo dei processi per mafia dai quali il Comune, nonostante una delibera adottata dal Consiglio comunale, si è tenuto alla larga per quieto vivere.
Il sindaco ha solo fatto costituire il Comune nel processo sull’attività della SACAL, poi sgonfiatosi, con l’unico obiettivo di colpire ingiustamente un imprenditore illuminato e onesto come Massimo Colosimo a lui evidentemente sgradito.
La costituzione di parte civile nel processo “Gettonopoli”, lo ripeto, è un atto dovuto, ma non lo si trasformi in una sentenza anticipata per fini politici. Sarebbe interessante capire se la posizione degli assessori di Forza Italia, assenti alla votazione della delibera, sia un fatto puramente casuale oppure sia espressione di quella cultura garantista di cui il partito di Berlusconi si riempie la bocca.
Tutto ciò mi fa concludere che Catanzaro è guidata da una persona che considera il Comune come una propria azienda dove può licenziare chi vuole, colpire chi vuole, fregarsene della coerenza.
Per quanto mi riguarda attendo che in sede processuale venga dimostrata la mia assoluta correttezza e la mia lealtà nei confronti dell’Istituzione che ogni giorno servo con passione ed impegno.