Omicidio Rombolà a Soverato nel 2010: Corte d’Assise d’Appello conferma due ergastoli

Carcere a vita per Procopio Fiorito, Michele Lentini i mandanti. Trent'anni Antonio Pantaleone Gullà esecutore materiale

La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado sull’omicidio di Ferdinando Rombolà, ucciso il 22 agosto 2010 a Soverato mentre era in spiaggia insieme alla moglie ed al figlio di un anno e mezzo. Rombolà aveva 40 anni e morì sotto il suo ombrellone: un motociclista, col volto nascosto da un casco, gli sparò a bruciapelo quattro colpi di pistola calibro 7.65. Da subito gli inquirenti ritennero che l’omicidio fosse legato alla faida dei boschi che, nei primi mesi del 2010, aveva mietuto oltre quindici vittime.

In primo grado sono stati condannati all’ergastolo Procopio Fiorito, Antonio Pantaleone Gullà e Michele Lentini.
La Corte d’Assise d’Appello – presidente Gabriella Reillo, giudice consigliere Francesca Garofalo – ha parzialmente riformato la sentenza confermando l’ergastolo per Procopio Fiorito e Michele Lentini, ritenuti i mandanti dell’agguato.

Trenta anni sono stati comminati, invece, a Antonio Pantaleone Gullà, ritenuto l’esecutore materiale del delitto.
Procopio è difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Cicino; Lentini è difeso da Nicola Cantafora e Salvatore Staiano; Gullà è difeso da Marinella Chiarella.