Rapporto Banca d’Italia, Ugl: “Emerse tutte le criticità della nostra terra”

Il prossimo futuro sarà determinante per definire in modo mirato strategie finalizzate ad accompagnare il sostegno ed il rilancio di imprese e famiglie

Il rapporto annuale della Banca d’Italia, presentato presso la filiale di Catanzaro, ha posto in evidenza tutte le criticità socio economiche prodotte e riconducibili al devastante impatto del covid-19 sull’economia nazionale ed ancor più su quella calabrese. La perdita di prodotto interno lordo al 9% ed il crollo dei livelli occupazionali, il doppio rispetto alla media nazionale, vanno necessariamente letti dovendo considerare aspetti relativi ai provvedimenti messi in campo per fronteggiare la crisi. E’ quanto si legge in un comunicato stampa di Pierpaolo Pisano della Ugl. 

Occorrono la necessaria lucidità ed inevitabile realismo per comprendere che misure come il blocco dei licenziamenti hanno sicuramente frenato il crollo dei dati legati all’occupazione. Lucidità e realismo suggeriscono quanto sarà delicato il momento in cui il governo deciderà di eliminare definitivamente questa misura frenante. C’è il rischio di assistere ad una vera e propria ecatombe occupazionale. Non occorrono mentalmente voli pindarici per comprendere che tutto ciò, per un territorio come quello calabrese, sarebbe insostenibile. Ecco perché il prossimo futuro sarà determinante per definire in modo mirato strategie finalizzate ad accompagnare il sostegno ed il rilancio di imprese e famiglie.

La ridotta capacità di spesa delle famiglie assieme alle restrizioni pandemiche hanno causato un calo dei consumi del 12%. Occorrerà dare respiro ad intere categorie produttive come piccoli commercianti, ristoratori e più in generale a tutti coloro i quali operano nella catena dei servizi. Le risorse del Recovery Fund e la loro programmazione saranno importanti ma al contempo occorrerà che le imprese vengano realmente sostenute da sistema creditizio. Misure come i famosi prestiti da 20.000 euro contenute nel decreto liquidità del governo Conte due, non solo non hanno sortito alcun effetto in termini di immissione di liquidità nel sistema economico ma in troppi casi hanno coperto debiti pregressi generando altro debito.

Tali misure oltre a non avere efficacia sulla economia reale sono state, senza esagerare e per mutuare le parole di Ezra Pound, anche poco etiche. Non si ricava una buona economia da un’etica cattiva sosteneva il poeta americano. Il tema creditizio è indissolubilmente legato al rischio della permeabilità criminale del sistema economico e sociale nei territori fragili come il nostro. Senza il credito dall’economia legale troppo spesso si è costretti a rivolgersi all’economia illegale. Ecco perché occorre una rete tramite la quale tutti gli attori economici e sociali nonché la politica, le organizzazioni sindacali ed i corpi intermedi contribuiscano a creare una spinta capace di creare sviluppi economico e sociale. È la sfida di tutti.