Villa Margherita, Veraldi: “La bella addormentata del degrado”

L’esponente di "Fare per Catanzaro" denuncia lo stato di abbandono in cui versa uno dei luoghi storici della città

“C’è stato il tempo dei maestri, dell’architetto Fausto Rippa ad esempio, che ha firmato il restauro della Villa, di chi conosceva pienamente l’arte del bello o di quanti possedevano l’arte del governo, essendo capaci di tramandarla agli altri. Il Comune sembra essersi dimenticato dell’esistenza della stessa, trascurandola sotto tutti i punti di vista”. Questo lo sfogo dell’esponente di “Fare per Catanzaro” Stefano Veraldi che denuncia lo stato di abbandono in cui versa uno dei luoghi storici della città.

“Il parco ormai invaso dal degrado – afferma Veraldi – è l’emblema del decadimento che la preziosa villa sta vivendo e non può di sicuro essere questo il biglietto da visita che diamo a coloro che entrano in città. Eppure stiamo parlando del luogo della giostrina, dei giochi per bambini, delle vasche dei pesci rossi, delle aiuole, delle fontanelle, dei laghetti con dentro papere e cigni, dei giganteschi pini con le pigne piene di pinoli da mangiare, dei giardinetti, dei ‘viali degli innamorati’ e del mitico cavalluccio Jolly. Un simpatico pony che trainava un caratteristico carretto, con conducente a bordo, di cui non si possono contare i ragazzi e giovani che hanno fatto il tour del megaparco”.

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“Ma forse – continua l’esponente di “Fare per Catanzaro” – devo dare atto alle voci di corridoio di Palazzo De Nobili che mi identificano come lo zimbello della città e forse devo dare atto che questo è l’ennesimo mio attacco sterile e strumentale, ma giustamente io sono un attore politico, invidioso e fomentatore (spero che almeno in questa occasione qualcuno sia capace di capire il senso dell’humor)”.

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“Vorrei infine ricordare al “Sindaco che non c’è” – conclude Veraldi – che la Villa si trova adiacente a Palazzo De Nobili e lo invito quindi a fare una passeggiata con noi, perché se questo è il suo modo di amministrare la città, tralasciando per ora la perdita della Sovrintendenza, di Cosenza che ci ha duplicato la Facoltà di Medicina, del Duomo che è chiuso, della Questura che è chiusa, della Sala Consiliare che è chiusa, del Porto che è chiuso, del depuratore che non c’è dell’acqua che è diventata nel 2021 un miraggio, dei famosi conti in ordine del comune che sono una favola smascherata dalla Corte dei Conti, l’Agenzia delle Dogane che ci ha tolto la Direzione Regionale a vantaggio di Gioia Tauro e qui mi fermo per non infierire, le consigliamo allora di dedicarsi ad altro per il bene della collettività, perchè un dubbio mi assale e mi spaventa : che lei non riesca a capire e quindi a cogliere e governare il dramma che stiamo vivendo”.

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