L’importanza del certificato di agibilità per la vendita di un immobile

Vendere casa può rivelarsi complesso solo se non si è in possesso di tutti i documenti necessari all’operazione.

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L’agibilità, ad esempio, è un elemento indispensabile per la vendita di un immobile, altrimenti impossibile. In merito al certificato di agibilità casa il portale di Dove.it, una delle principali realtà immobiliari in Italia, ha elaborato una guida completa ed esaustiva che spiega perché questo è importante nelle operazioni di compravendita. Il certificato di agibilità assicura che un immobile rispetti gli standard di salubrità, igiene e sicurezza determinati dall’attuale normativa. Esso va presentato alla sede del proprio comune entro quindici giorni dalla data di fine lavori di costruzione o ristrutturazione dell’edificio.

Essendo l’agibilità (o abitabilità) la caratteristica più importante di uno stabile, è facile capire perché senza di essa non sia possibile usufruire dell’immobile per scopo abitativo, anche se questa non è la sua prima destinazione d’uso. La certificazione è infatti richiesta per ogni tipo di immobile. Ciò vale sia per nuove costruzioni, che in caso di riedificazione o ingrandimento di edifici ed interventi di modifica di impianti o struttura di uno stabile che possono alterare le sue condizioni di agibilità.

Con la legge n.69/2013 è possibile richiedere tale certificato presentando un’autocertificazione.  Le condizioni dell’immobile verranno quindi valutate e, se idonee, le autorità competenti rilasceranno il documento. Esso può essere ottenuto anche per silenzio assenso: dopo 60 giorni dalla presentazione dell’autocertificazione, in assenza di ulteriori comunicazioni, l’abitabilità della casa viene confermata.

In caso contrario, il proprietario è tenuto ad intervenire per soddisfare gli standard igienici e salutari. Solo dopo è possibile presentare di nuovo la richiesta. Essendo il certificato di agibilità fondamentale per garantire l’abitabilità dell’edificio, esso deve quindi essere obbligatoriamente presentato dal proprietario nel caso di vendita.

Secondo la legge, infatti, un fabbricato senza certificato è invendibile. Inoltre, secondo la Corte di Cassazione, l’assenza di certificazione può rivelarsi un rischio per l’acquirente e comportare una aliud pro alio, ossia la consegna di un bene diverso da quello stabilito.

 

Quindi se al momento della firma del compromesso il proprietario non è in grado di presentare il certificato di agibilità, l’acquirente ha diritto di astenersi dal firmare e ricevere il rimborso dell’anticipo e della caparra versati. La vendita di un immobile senza certificazione è inoltre un’operazione che comporta serie conseguenze a livello economico e civile. In questa circostanza, è possibile che il contratto venga risolto senza alcun obbligo da parte dell’acquirente e con la richiesta da parte di quest’ultimo del risarcimento danni.

 

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