IC Don Milani, 192 (e più) alunni senza un’aula
Genitori preoccupati: "La soluzione non può arrivare all'ultimo minuto, occorre muoversi per tempo"
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Sono 192 gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Don Milani di Catanzaro che non hanno, al momento, un’aula che li accoglierà a settembre con l’avvio del nuovo anno scolastico. A questi se ne aggiungono altri della scuola primaria, attualmente ospitati in plessi a limite della saturazione; tutto ciò non fanno altro che mettere in allarme i genitori preoccupati, come è giusto che sia, per gli spazi insufficienti a disposizione e per quelli disponibili ma risicati e non idonei ad assicurare le distanze di sicurezza per l’emergenza Covid non ancora superata.
La situazione dell’Istituto Don Milani è certamente molto critica, ma comune a quelle di altri istituti cittadini, alle prese con l’attuale carenza di aule in cui accogliere gli alunni e per la quale occorre agire tempestivamente.
L’emergenza sanitaria ha complicato una situazione già difficile, genitori in allarme
La situazione d’emergenza non ha fatto altro che complicare la già difficile organizzazione delle classi del Don Milani, che conta tra le sedi: una per due piani inagibile a Santo Janni e una denominata non a caso “il capannone”, per quel poco in comune che potrebbe avere con un edificio scolastico vero e proprio, a questo si aggiunge l’impossibilità di poter essere ospitati, come è accaduto per lo scorso anno, nelle aule dell’IPSIA.
I nostri figli sono costretti ad andare a scuola in un capannone con spazi che ora hanno avuto bisogno di adattamenti per poter accogliere le classi in situazione d’emergenza
Visti gli attuali problemi, i genitori degli alunni del Don Milani hanno espresso sdegno e timori per la situazione che non sembra poter essere sbloccata in breve tempo: “Occorre trovare una soluzione e al più presto – ha detto Maria Caterina Ramirez genitore e rappresentante di classe – da diverso tempo i nostri figli sono costretti ad andare a scuola in un capannone con spazi che ora hanno avuto bisogno di adattamenti per poter accogliere le classi in situazione d’emergenza. Non possiamo tollerare questo ulteriore disagio di carenza di aule – ha proseguito – il dirigente sta facendo il possibile ma di questo passo e con i tempi della burocrazia temiamo di non avere una soluzione per settembre.”
L’interlocuzione da parte del Dirigente Cinzia Emanuela De Luca con le istituzioni competenti è partita da diverso tempo, ma le difficoltà organizzative permangono e i genitori restano in allarme: “Siamo preoccupati per gli spazi a disposizione, la capienza delle aule non può essere ridotta per crearne di nuove – ha aggiunto il genitore – l’emergenza Covid non è cessata, gli spazi sono necessari e noi vogliamo mandare i nostri figli a scuola tranquilli.”
Servono soluzioni tempestive, sicure ed adeguate per garantire il diritto alla studio
Occorre ancora ragionare nell’ottica numero di alunni/metratura delle aule, che lo scorso anno aveva costretto il dirigente a sdoppiare le classi; con il Covid e le varianti in circolazione la situazione dovrebbe essere analoga anche per il prossimo settembre e il dirigente non vorrebbe trovarsi con decisioni da prendere all’ultimo minuto. “A causa della carenza di aule non posso avviare le attività propedeutiche all’inizio del nuovo anno – ha detto Cinzia Emanuela De Luca – ho la responsabilità di garantire il diritto alla studio ai miei alunni che oltretutto sono in una fascia d’età per la quale la vaccinazione non è stata ancora autorizzata. Ci servono spazi e aule idonee – ha proseguito – nessuno ci ha detto di rompere le righe perché di fatto l’emergenza Covid non è passata. Ho dialogato con l’Amministrazione comunale che mi ha dato disponibilità di cinque aule ma che non sono sufficienti. La mia paura è quella di non trovare una soluzione tempestiva – ha concluso – di non riuscire per tempo a sistemare gli alunni in maniera adeguata e sicura.”
Lavorare per tempo per evitare situazione tampone e approssimative dovrebbe essere una priorità quando si parla di scuola e con un edificio già a disposizione, forse, si sarebbe potuto già intervenire per metterlo a norma e renderlo agibile, senza contare che l’istituto possiede da tempo un terreno dove dovrebbe sorgere il polo didattico Don Milani ma per il quale ancora nessuno si è mosso.