Pitaro: “La Regione intervenga sulla mancata erogazione di acqua da parte di A2A”

. Una eventuale condotta omissiva da parte della Regione, nei confronti di una fetta importante dell’economia calabrese, sarebbe davvero inammissibile e ingiustificabile sia sotto il profilo politico che amministrativo

“In questo periodo di caldo estremo la società A2A sta erogando una quantità di acqua notevolmente inferiore rispetto a quella dovuta e i danni alle coltivazioni, come denunciato dal Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, sono macroscopici. La Regione intervenga per una rapida soluzione a un problema che compromette ingiustamente non solo tante aziende agricole ma anche gli impianti del Consorzio”.

Lo dice il consigliere regionale Francesco Pitaro che sulla mancata erogazione di acqua da parte di A2A ha inoltrato al Presidente della Regione, all’Assessore alle Politiche agricole e all’Assessore all’Ambiente una richiesta di intervento immediato e di convocazione di un tavolo al quale invitare “il Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese e la A2A Spa nonché ogni altro soggetto ritenuto necessario al fine di valutare in contraddittorio tra le parti la situazione esposta e di trovare con immediatezza una soluzione per garantire nell’attuale periodo il rilascio della dovuta quantità di acqua secondo gli accordi e le convenzioni in essere. Il Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese – continua Pitaro – si occupa della distribuzione di acqua per uso irriguo in favore di numerosissimi consorziati.

In base alla Convenzione del 5/11/1968, ancora oggi efficace ed esecutiva, stipulata tra Casmez e Enel (a cui è subentrata nella identica posizione giuridico/sostanziale la A2A Spa che ha, conseguentemente, assunto stessi diritti ed obblighi), la fornitura di acqua è diretta a consentire la coltivazione di ben 1700 ettari. Ma a fronte dell’obbligo di erogare 24,6 milioni di metri cubi di acqua nel periodo “siccitoso” (giugno/settembre di ogni anno), la società A2A assumendo un atteggiamento omissivo che costituisce un problema enorme e irreversibile per i consorziati e le aziende agricole. L’obiettivo primario della Regione – conclude nell’istanza il consigliere regionale – deve essere quello di tutelare e salvare con rapidità e determinazione le colture e le coltivazioni, scongiurando ulteriori ripercussioni deleterie per gli agricoltori rispetto a quelle ingiustamente subite finora. Una eventuale condotta omissiva da parte della Regione, nei confronti di una fetta importante dell’economia calabrese, sarebbe davvero inammissibile e ingiustificabile sia sotto il profilo politico che amministrativo”.