Controvento: “Catanzaro e l’isola pedonale che non c’è. Una cosa normale da fare”

"Le idee e le soluzioni non mancano, mancano solo le capacità e gli uomini giusti nei posti giusti e i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti"

Finalmente si ritorna a discutere di isola pedonale a Catanzaro. Apprezziamo gli spunti di questi giorni del consigliere Eugenio Riccio e di Vitaliano Mongiardo nella sua qualità di presidente di Confesercenti Catanzaro. E’ veramente incredibile come nel 2021, in un periodo in cui a livello mondiale si parla di mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni e pedonalizzazione delle città, solo nel Capoluogo Calabrese pensare al centro storico libero da automobili sembra una chimera. I segnali che l’isola pedonale, probabilmente, sia l’unica soluzione per contrastare il declino di corso Mazzini e delle vie limitrofe ci sono tutti. E’ lapalissiano che aver nuovamente permesso alle automobili di circolare e parcheggiare ovunque nella parte antica della città ha creato disinteresse da parte dei cittadini che sempre meno passeggiano lungo il “decumano massimo”. E’ quanto si legge in una nota stampa del movimento Controvento. 

Caos e inquinamento hanno ormai lasciato il posto alle famiglie e ai catanzaresi che preferivano fare due passi, acquisti e passare delle ore serene tra piazza Garibaldi e Bellavista. Da trent’anni a questa parte abbiamo sempre sentito dire dai politicanti catanzaresi che prima si devono fare i parcheggi e poi si farà l’isola pedonale. A distanza di trent’anni parcheggi degni di nota non se ne sono fatti (anzi sono stati chiusi, vedi il multipiano del Politeama), il progetto delle scale mobili è stato abbandonato e la “nuova metropolitana” con annesse opere complementari riguarda solo la parte bassa della città. Nel frattempo le piazze sono diventate parcheggi (persino la terrazza del San Giovanni) e corso Mazzini una casba caotica dove le auto parcheggiano in tutti i modi possibili e immaginabili. In tutta questa situazione di disordine e anarchia i negozi chiudono e i catanzaresi si spostano a passeggiare sul lungomare, al parco della Biodiversità, nei centri commerciali e sul corso pedonalizzato di Soverato dove la maggior parte dei locali è di proprietà dell’imprenditoria catanzarese.

E allora forse-forse delle domande ce le dovremmo porre. Aver assecondato qualche “pseudo” commerciante e non aver ascoltato cittadini e associazioni che negli anni scorsi avevano chiesto a gran voce di pedonalizzare corso Mazzini a cosa è servito? Purtroppo in questa città si continua a navigare a vista, senza alcun progetto globale, senza una visione. Nel medio periodo due sono le opere da realizzare seriamente: un ponte di collegamento tra via Lucrezia della Valle (all’altezza della rotatoria di fronte la sede regionale della FIGC) e il piazzale della funicolare e un Parcheggio multipiano con annesse scale mobili e ascensori inclinati al Musofalo. La prima opera servirebbe a poter far raggiungere agevolmente a chi abita nella parte bassa della città o per coloro che arrivano sia dal versante tirrenico che da quello jonico il piazzale della funicolare senza dover passare da mulattiere strette e tortuose come quelle di Samà o da viale (eufemismo) dei Bizantini, la seconda opera garantirebbe un numero consistente di parcheggi proprio a due passi da piazza Matteotti. E non ci venite a propinare altre soluzioni come il multipiano di via Carlo V che devasterebbe ulteriormente lo skyline della città antica.

I soldi per il multipiano di via Carlo V, sempre se sono ancora disponibili, destinateli a realizzare il silos al centro della rotatoria del Musofalo. Nel frattempo, però, occorre istituire l’isola pedonale, incentivare l’utilizzo e l’acquisto di bici elettriche, incentivare l’utilizzo dei parcheggi che esistono all’interno del centro storico con tariffe agevolate soprattutto nel pomeriggio, aumentare le corse di mini autobus tra piazza Matteotti e piazza Roma, rispolverare il progetto delle scale mobili tra via Milano e il Conventino. Insomma le idee e le soluzioni non mancano, mancano solo le capacità e gli uomini giusti nei posti giusti e i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti.