Don Rino Grillo rimarrà alla guida della parrocchia Santa Maria di Porto Salvo

Per il sacerdote: "La parrocchia è una famiglia che si accudisce intorno all’altare dove Gesù non è soltanto preghiera ma è vita"

Rimarrà alla guida della parrocchia Santa Maria di Porto Salvo Don Rino Grillo e a sottolinearlo ai fedeli è stato lui, questa sera dall’altare, durante l’assemblea dei fedeli, indetta per discutere del cammino che la comunità dovrà intraprendere per crescere nella fede nei prossimi anni.

Non sono stati anni facili, costruire sulle macerie una comunità disastrata e spaccata non è semplice, l’errore di fondo che si fa è che non deve essere gradito il prete, l’elemento fondante della comunità è Gesù non il prete

La possibilità di voler lasciare la guida della parrocchia, sita nel cuore del quartiere marinaro, Don Rino l’aveva avanzata qualche mese fa con grande rammarico dei suoi parrocchiani che in lui, in questi quattro anni trascorsi insieme, hanno sempre visto una guida buona e giusta: “Non avrei dovuto essere qui stasera, perché come sapete avevo fatto la scelta nel mese di marzo di andare via, per chi come me per tanti anni ha vissuto un’esperienza da cappellano militare fare il parroco diventa difficile – ha detto il sacerdote – sono mondi diversi e si innescano meccanismi differenti. Non sono stati anni facili – ha proseguito – costruire sulle macerie una comunità disastrata e spaccata non è semplice e l’errore di fondo che si fa è che non deve essere gradito il prete, l’elemento fondante della comunità è Gesù non il prete.”

Se ho detto al Vescovo di voler andare via non è perché qualcuno mi ha offeso ma perché in alcuni momenti sentirsi dire alcune cose ha un effetto devastante

Ed è guardando a Gesù che Don Rino vuole proseguire il suo cammino all’interno di una comunità che ha bisogno di andare avanti nell’unità, nella condivisione di intenti, guardando agli errori solo per migliorarsi senza diffidenza o pregiudizi: “Ho fatto degli errori, venendo dall’ambiente militare certe cose non le capivo, mi sono fidato di alcune persone perché non ho pregiudizi per chi mi sta davanti – ha incalzato Don Rino – se ho detto al Vescovo di voler andare via, non è perché qualcuno mi ha offeso ma perché in alcuni momenti sentirsi dire alcune cose ha un effetto devastante, un prete vive solo, non ha una famiglia e certe cose fanno male al cuore perché la comunità per noi preti è famiglia.”

Per me la parrocchia è una famiglia, che si accudisce intorno all’altare dove Gesù ci convoca per ascoltarlo e per renderGli grazie nel sacramento dell’Eucarestia che non è soltanto preghiera ma è vita

L’operato del sacerdote in questi anni e anche durante la pandemia è stato ineccepibile, basti pensare alle trecentosettanta famiglie in difficoltà che con il gruppo Caritas si è riusciti a sostenere e alla gestione di una tra le parrocchie più difficili della diocesi. La riflessione, il sostegno dei suoi parrocchiani, che gli hanno implorato di restare con esemplari manifestazioni di affetto, e il Vescovo Bertolone che ha creduto e crede in Don Rino, hanno indotto il sacerdote a rimanere nella sua parrocchia dove il prossimo 10 settembre avvierà il suo quinto anno da pastore, un anno che per come delineato durante l’assemblea si prospetta carico di attività e all’insegna della condivisione e della comunione fraterna, perché come in ogni buona famiglia che si rispetti ognuno dovrà metterci un po’ del suo per permettere a tutta la comunità di crescere: “Per me la parrocchia è una famiglia – ha concluso – che si accudisce intorno all’altare dove Gesù ci convoca per ascoltarLo e per renderGli grazie nel sacramento dell’Eucarestia, che non è soltanto preghiera ma è vita, che vuol dire dare testimonianza nel quartiere e tra le persone che ci sono a fianco.”