Donne che fanno la differenza, Lella Golfo fa tappa al Musmi

La presidente della  Fondazione Bellisario ha presentato il suo libro

Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario al Musmi di Catanzaro,  per parlare di donne che cambiano il destino del mondo. Donne che fanno la differenza (Ed. Ricerche Marsilio). Lella Golfo, presidente della  Fondazione Bellisario ha presentato il libro al Musmi di Catanzaro, in un incontro  moderato da Elena Grimaldi, presidente commissione donne del Rotary di Catanzaro.

Ospiti del dibattito: Teresa Ruberto, delegata provinciale Fondazione Bellisario e Adele  Manno, presidente del Soroptimist Catanzaro. Il volume, che vanta la prefazione della  presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ricorda la grande manager  italiana Marisa Bellisario che, come rimarcato da Lella Golfo, “costituisce un modello sempre  attuale, un esempio di grande competenza e professionalità anche per le donne di oggi”.

Donne che fanno la differenza valorizza le esperienze di tante altre donne che in questi  trent’anni anni si sono fatte avanti nei settori più disparati della nostra società. Ambiti, fino a  qualche tempo fa, preclusi all’universo femminile.

La Fondazione che porta il nome di Marisa Bellisario, creata e guidata da sempre da  Lella Golfo, opera ad ampio raggio avvalendosi anche dei vantaggi della rete “per estendere  il suo campo d’azione e per sostenere sempre più donne nel loro percorso formativo e di  affermazione professionale. Un impegno profuso sul territorio ormai da tanti anni per  garantire quella parità di genere di cui tanto si parla ma che si fa ancora fatica a rendere  concreta e tangibile”.

Teresa Ruberto dal canto suo ha sottolineato: “La parità è un diritto, il Paese è costituito da  metà donne e uomini: dunque, se la parità è un diritto perché le donne non sono equamente  rappresentate così come avviene per gli uomini? Spesso vediamo che il potere lo conquista  chi ha più privilegi: un dato di fatto decisamente non condivisibile. Le donne devono  acquisire più consapevolezza delle proprie capacità ed è necessario sdoganare anche il  concetto di ‘potere’ inteso come capacità di prendere decisioni o di opporsi a determinate  situazioni. È necessario dare al potere una valenza democratica, quindi anche la libertà di  rappresentare il popolo in parti uguali”.

Lella Golfo si è detta soddisfatta del suo tour calabrese di questi ultimi giorni che l’ha portata  a presentare il libro a Tropea, Gioia Tauro e Catanzaro. “Tre tappe importanti che rientrano  nel vasto e intenso programma della Fondazione che parla a tutte le donne italiane, da Nord  a Sud. Da trent’anni cerchiamo di creare sinergie, metter a fattor comune i tanti talenti  femminili, valorizzarne i meriti per far sì che ogni donna, in qualsiasi territorio si trovi, contro  ogni ostacolo di sorta, possa fare la differenza. Senza dimenticare – ha aggiunto Golfo – che la Calabria è la mia terra, qui ci sono le mie radici e il mio cuore, qui ho condotto le mie prime battaglie a favore delle donne più sfortunate. Da qui sono partita e se sono arrivata  lontano lo devo anche alla determinazione di donna calabrese. Torno spessissimo in  Calabria ma questi sono stati giorni speciali, intensi e pieni di quel grande calore umano che  fa parte del nostro DNA”.

Per quanto riguarda la parità di genere nella nostra regione, Golfo ha asserito: “In Calabria,  la parità deve partire dall’occupazione femminile e giovanile, sulle quali deteniamo primati  drammatici. Questa regione deve creare lavoro per le donne e allo stesso tempo  infrastrutture sociali che consentano alle fortunate che un lavoro già lo hanno di poterlo  conciliare con l’arrivo di un figlio. Così come è basilare – ha sottolineato ancora la presidente  della Fondazione Bellisario – forgiare una nuova coscienza politica e culturale: solo così  potremo parlare di crescita sociale e sviluppo economico”.

Per Lella Golfo c’è ancora tanto lavoro da fare ma tanto ne è stato fatto. “Ho dedicato tutta  la mia vita a favorire, promuovere e valorizzare le potenzialità femminili, anche creando  percorsi formativi e professionali. E come si legge nel libro, come hanno scritto tante  personalità di spicco, se le donne italiane oggi hanno raggiunto tanti traguardi e conquistato  tanti ruoli apicali, il merito è anche del nostro lavoro della Fondazione Marisa Bellisario. Un  esempio lampante è la legge sulle quote di genere, che ho pensato, elaborato e portato  all’approvazione, e che ha rappresentato un vero spartiacque per il tema della parità nel  nostro Paese. Un cambiamento nella cultura e nei numeri della presenza femminile di cui  sarò sempre orgogliosa”.