Orthrus, assolto Pino Pitaro perchè il fatto non sussiste. Altre assoluzioni, 14 condanne

L'avvocato era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa

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Assolto perchè il fatto non sussiste. E’ questo il verdetto emesso al temine dell’udienza a carico di Giuseppe Pitaro, coinvolto nell’operazione Orthrus. L’ex sindaco di Torre di Ruggiero era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e difeso dagli avvocati Ioppoli, Canino e Ranieri.

Pitaro e altri 22 avevano optato per il rito abbreviato.  Secondo la Dda di Catanzaro il legale ed ex primo cittadino, avrebbe agevolato la cosca Chiefari.  A novembre scorso la Procura ha chiesto 6 anni di detenzione all’interno del troncone del processo “Orhtrus”, l’operazione che ad ottobre del 2019 ha portato all’emissione di 17 misure cautelari nel Soveratese. In particolare, tra Chiaravalle Centrale e Torre di Ruggiero. 

Sono stati assolti  anche Domenico, Giuseppe, Nicola, Pietro e Vito Chiefari, assolti anche Mario Salvatore Garieri, Stefano Dominelli, Claudio Marchese. In tutto 14 le condanne eccole:

Marco Catricalà, 4 mesi;
Daniele Alexandr, 7 anni e 8 mesi;
Damiano Fabiano, 8 anni;
Giuseppe Gareri, 4 mesi;
Giovanni Giuseppe Iozzo, 7 anni e 8 mesi;
Raffaele Iozzo, 19 anni, 3 mesi, 10 giorni;
Andrea Maida alias “U Babbo”, 2 anni, 5 mesi, 10 giorni;
Antonio Maiolo, 7 anni, 8 mesi;
Giuseppe Marco Marchese, 8 anni e 4 mesi;
Stefano Pasquino, 2 anni;
Antonio Rei, 2 anni, 2 mesi, 20 giorni;
Salvatore Russo, 8 anni, 5 mesi, 10 giorni;
Marta Sanginiti, 8 mesi;
Fabio Romeo, 4 mesi.

Il commento di Pitaro: “L’odierna sentenza del Gup del Tribunale di Catanzaro stabilisce la mia estraneità, con la formula più ampia perché il fatto non sussiste, dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa mossami dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta Ortrhus. Il sistema giudiziario, con le sue garanzie del contraddittorio, consente di far valere nel processo le proprie ragioni a chi come il sottoscritto, ha improntato il mandato pubblico ai corretti principi di trasparenza e correttezza. Pertanto, ringrazio i giudici che, nei diversi gradi della giustizia, hanno riconosciuto la mia correttezza nell’esercizio delle funzioni di sindaco di Torre di Ruggiero svolte dal 2006 al 2015. Cosi come ringrazio, per avermi consentito di non cedere all’amarezza suscitata da un’accusa cosi grave, gli avvocati che mi hanno assistito (Vincenzo Ioppoli e Vittorio Ranieri del foro di Catanzaro e Giovanni Canino del foro di Bologna) e soprattutto la mia famiglia e i tanti amici che non hanno mai dubitato della mia onestà e della mia cristallina storia personale e professionale che, per me, è tutto”.

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