Presunti errori di progettazione, oggi alla Corte dei conti si discuterà un giudizio che vale 30 milioni di euro

Sotto accusa la legittimità di alcune varianti

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Oggi davanti ai magistrati della Corte dei Conti di Catanzaro sarà discusso  il giudizio sui danni erariali per circa 30 milioni di euro complessivi derivanti da presunti errori di progettazione dei lavori di rifacimento del tratto autostradale tra Rosarno e Mileto e da una presunta contabilità infedele.

Sotto accusa l’ intero gruppo di progettazione dell’Anas, tutti difeso da Giacomo Carbone, e  composto dal Rup Ingegnere Marco Angelo Bosio e dagli Ingegneri Maurizio Aramini, Settimio Branchi, Angelo Dandini, Fabrizio Tragna, Gianfranco Vasselli, nonché dal geologo Giovanni Parlato (difeso anche da Alessandro Ferrari). Sono inoltre alla sbarra l’altro Rup  Consolato Cutrupi difeso da. Marianna Vazzana e Vincenzo Floccari,  Salvatore Bruni difeso da. Crescenzio Santuori e Raffaele Ruocco,  Giovanni Fiordaliso difeso da Felice Retez,  Vincenzo del Vita difeso da .Giovanni Spataro.

La vicenda

In  un primo tempo i lavori di ammordenamento del tratto I venivano aggiudicati all’Impresa Coopcostruttori S.c. a r.l. verso il prezzo offerto di (€ 47.404.373,65). Successivamente, eseguiti circa 24% dei lavori, il contratto veniva risolto e l’Anas nel 2008 incaricava un gruppo di progettazione composto prevalentemente da Ingegneri interni, di redigere un nuovo progetto esecutivo. Tuttavia durante l’esecuzione dei lavori venivano riscontrati alcuni problemi di esecuzione cosi che venivano approvate due varianti in corso dei lavori e successivamente veniva decisa una nuova riprogettazione del tratto stradale.

Illegittima l’approvazione delle varianti?

Secondo la Procura della Corte dei Conti l’approvazione delle varianti era illegittima, vi furono degli errori del gruppo di progettazione, non fu accertato il mutamento dello stato dei luoghi rispetto alla prime opere eseguite,  non furono acquisite le necessarie autorizzazioni da parte dell’Autorità di Bacino, nonché fu tenuta durante l’esecuzione dei lavori una contabilità infedele (addebito questo che non riguarda il gruppo di progettazione).

Le contestate consulenze

Le difese hanno già in sede preliminare contestato le risultanze delle consulenze fatte svolgere dalla Procura, nonché a vario titolo l’esistenza di danni, la prescrizione, l’esistenza del nesso di causalità, le responsabilità dei propri assistiti ponendo altresì in evidenza le responsabilità dei vertici Anas che decisero nel 2008 di fare redigere l’esecuzione del vecchio progetto del 1999 anziché provvedere ad una nuova riprogettazione delle opere.

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