Più personale e strumenti come i taser sollecitati per la Polfer nel sit in davanti la stazione ferroviaria foto

Protesta dopo le ultime aggressioni che hanno coinvolto 4 dei 16 agenti in servizio presso Lamezia Terme Centrale

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    Dopo le interrogazioni parlamentari presentate dal centrodestra successive ad aggressioni registrate ai danni di agenti della polfer, sit in simbolico dei sindacati delle forze dell’ordine questa mattina davanti la stazione di Lamezia Terme Centrale, accompagnati da esponenti politici locali.

    La richiesta comune delle sigle è una maggiore attenzione e più personale per la postazione di polizia all’interno dello snodo ferroviario e per il commissariato lametino, entrambe con organici dimezzati. Sintomatica la situazione della polfer: 4 agenti fuori servizio sui 16 in organico per infortunio sul lavoro dopo le aggressioni, in una sede già penalizzata che è uno dei maggiori snodi di transito della provincia e della regione.

    Gli attuali lavori in essere nella stazione di Lamezia Terme Centrale dovrebbero migliorare la fruibilità della stessa per i passeggeri, ma potrebbe non avere riscontri su una maggiore tutela della sicurezza e controllo. Si chiedono anche migliori strumenti, citando l’uso dei taser introdotto nei decreti sicurezza del 2018 e che dall’ultimo incontro a livello nazionale tra Ministro dell’Interno e sindacati dovrebbero giungere entro l’autunno, mentre per le bodycam il confronto è ancora aperto.

    Secondo i sindacati le violenze sarebbero frutto del disagio sociale, e ad essere colpiti sono così forze dell’ordine ma anche altre categorie a contatto con il pubblico, con dati in peggioramento dopo la pandemia.

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