Mauro (Il Ponte Morandi): il curioso caso del chioschetto dei fiori davanti al cimitero

"La polizia locale ha messo i sigilli per morosità ma i proprietari sarebbero in regola. Quando la mano destra non sa quella sinistra"

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    Amministrazione comunale di Catanzaro, ovvero un nuovo metodo per gestire la cosa pubblica! Il mio riferimento – sottolinea in una nota stampa Elio Mauro dell’Associazione Culturale il Ponte Morandi – è diretto sul recente caso “chioschetti dei fiorai” posti nell’area cimiteriale di Catanzaro in via Paglia. Bene, giorni fa mi sono recato al cimitero per far visita ai miei cari defunti, noto che il chioschetto dove solitamente acquisto i fiori, è chiuso con dei sigilli posti dalla Polizia Municipale da un’ordinanza sindacale, (come avrete modo di visionare dalla foto allegata).

    Essendo presidente di un’associazione a tutela dei diritti dei cittadini, è chiaro che la domanda nasce spontanea: quale sarà il motivo? Mi reco dai titolari del chioschetto, in una loro antica attività situata nella zona stadio, chiedendo loro se fossero disposti a fornirmi delucidazioni in merito a quanto sopra descritto. Essendo a conoscenza del motivo della mia visita mi esibiscono, di spontanea volontà, la documentazione in loro possesso. Di tutta la documentazione che mi hanno esibito noto che la motivazione dei sigilli era motivata in quanto dichiarati morosi, nonostante i pagamenti fossero stati regolarmente versati nelle casse comunali. Intanto Il titolare della licenza, mesi fa, è deceduto.

    Mi fanno notare inoltre che lo stesso titolare qualche anno fa inoltrò la richiesta all’amministrazione comunale per il passaggio della licenza di vendita ai propri figli, a tutt’oggi, gli eredi, non hanno ricevuto alcuna risposta in merito. Fin qui i sigilli posti, secondo il settore patrimonio, molto probabilmente non informato dagli uffici dei tributi, non farebbero una grinza, se non fosse per il solo motivo che gli uffici finanziari ogni anno, puntualmente, hanno incassato i dovuti pagamenti. Non è finita qui, perché circa un mese fa gli arriva una lettera inviata dal settore tributi identificandoli eredi! Sembra che si stia parlando della nota trasmissione “il gioco dei pacchi”.

    Morale della favola: se per il settore patrimonio il chioschetto non era in regola, perché gli uffici finanziari, situati alla porta accanto, richiedono (ed hanno incassato) i pagamenti attribuendo loro la legittimità in quanto eredi? Come mai in prossimità della ricorrenza della commemorazione dei defunti, unico periodo dove i fiorai riescono ad incassare qualche euro in più, dopo un periodo di crisi provocata dalla pandemia, l’amministrazione comunale, molto probabilmente, senza aver effettuato le dovute verifiche impone la chiusura dell’attività inviando sul posto una squadra di Polizia Locale per far porre i sigilli al chioschetto? Sembra che si stia riscontrando un vero e proprio accanimento contro gli eredi, visto il continuo piantonamento dinnanzi al chioschetto di due agenti della Polizia locale, come se dentro ci fosse rinchiuso Totò Riina! Il mitico Giulio Andreotti diceva “pensare male si fa peccato, ma spesso si azzecca”.

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