Poca trasparenza in Confcommercio Catanzaro? Le critiche di Ciambrone ex presidente Fipe

Dichiara tra l'altro: "Convocata un’assemblea elettiva dei soci escludendo dall’assemblea i soci stessi"

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“La rappresentanza democratica di Confcommercio – scrive Francesco Ciambrone, ex presidente Fipe-Confcommercio Catanzaro attuale consigliere di Confcommercio Calabria Centrale– nell’area territoriale di Catanzaro rischia di scomparire per il comportamento di poca trasparenza nei confronti dei soci del presidente Pietro Falbo. Non può passare sottotraccia,senza una riflessione seria infatti, il proditorio tentativo di procedere al rinnovo del consiglio direttivo d’area territoriale di Catanzaro nel silenzio più assoluto, senza che quasi nessuno sappia niente, tantomeno i soci che dovrebbero essere – ma purtroppo non lo sono – la base a cui fare riferimento per la categoria.
Non conosco i motivi che hanno spinto Falbo, in collaborazione con il direttore Ferrarelli,
ad avviare le procedure per il rinnovo del consiglio direttivo dell’area territoriale di Catanzaro convocando un’assemblea elettiva dei soci escludendo dall’assemblea i soci stessi,
e quindi la stragrande maggioranza degli iscritti aventi diritto al voto e ‘’invitando” solo qualche rappresentante sindacale di categoria inesistente perché il loro mandato è scaduto.
Ritengo si tratti di qualcosa di assolutamente illegittimo e senza senso se non quello –
a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca – di conservare il ruolo di presidente dell’area catanzarese per poi ricandidarsi alla guida di Confcommercio Area Centrale calabria oltre che, magari, alla presidenza della Camera di Commercio di Catanzaro. Tutto cio’non lasciando spazio ai giovani al rinnovamento al futuro della stessa Associazione che ne avrebbe assolutamente bisogno, questo dovrebbe essere il pensiero di un presidente dopo circa 10 anni o forse piu’ di militanza all’intero dell’associazione dove lo stesso ha sempre ricoperto ruoli dirigenziali importanti nonche’ forse 10 anni di presidenza credo sia corretto oltre che giusto avere un rinnovo generazionale, un rinnovo evolutivo per il futuro della Confcommercio . Detto cio

A Falbo ricordo che il suo comportamento è assolutamente contrario ai principi di trasparenza e rappresentatività democratica di un’associazione che rappresenta migliaia di commercianti. Sottolineo, inoltre, che il presidente Falbo, così facendo, sta calpestando ,non solo lo statuto ,
ma anche quel codice etico che dovrebbe conoscere alla perfezione.
A questo punto non mi resta altro che denunciare pubblicamente questo comportamento
anti-democratico e anti-storico e anti-associativo. Almeno dal mio punto di vista e di molti soci.
Mi appello pertanto ai soli “invitati” da Falbo alla convocazione di lunedi 25-10-2021 :
di non presentarvi , non pensate di fare bene, perche’ state facendo solo il male della Confcommercio al comando senza condivisione con l’intera rete associativa , altrimenti vi renderete complici di un atto illegittimo rispondendone poi nelle sedi competenti di Confcommercio.
Mi appello anche agli organismi Regionali e Nazionali di Confcommercio d’intervenire in maniera seria con responsabilità nei confronti degli attuali dirigenti nell’interesse dei Commercianti veri.

Soprattutto mi rivolgo ai commercianti liberi e onesti lavoratori : ribellatevi a questo modo di fare perché bisogna realizzare tutti insieme un nuovo modello associativo serio, trasparente, legale, nuovo nella testa e nel cuore, improntato su valori sani come l’umiltà, il fare bene agli altri, la condivisione e il rispetto per le istituzioni e verso tutti.
Confcommercio Catanzaro è adesso un esempio antidemocratico e antietico per il comportamento di Falbo e Ferrarelli, forse attaccati alle poltrone a scapito degli associati dell’intera categoria del commercio del terziario, il che è una vergogna ancora maggiore nell’era del commercio post-Covid 19: invece di collaborare per affrontare il futuro, unirsi, dialogare e partecipare, la Confcommercio non viene rappresentata dai propri soci, bensì da pochi privilegiati convocati da Ferrarelli su indicazione di Falbo. Si tratta di persone che, ribadisco, al momento non rappresentano i sindacati delle loro categorie in quanto scaduti i termini di rinnovo.

Sono dei sindacati vuoti nei contenuti .
Il sottoscritto da anni fedele alla sigla sindacale Fipe-Confcommercio, e sempre stato al servizio della stessa, come possono confermare i tantissimi commercianti catanzaresi e dell’intera provincia riferendo il modo in cui sono stato loro vicino, per tantissimi aspetti, nel periodo più duro del Covid. Per le loro attivita’.
Non nego, chiaramente, che attraverso la Federazione dei pubblici esercizi di Catanzaro aspiravo ad avere il consenso dei soci per poi candidarmi alla presidenza dell’area territoriale di Catanzaro.
Ma farlo, a causa del comportamento del presidente Falbo, è ora pura utopia.
Candidarmi a presidente d’area territoriale è un’aspirazione per la quale ringrazio il dott. Massimo Stirparo, i componenti della vecchia giunta, e un presidente esemplare come Francesco Chirillo, che mi ha insegnato tanto, pur rappresentando una sigla sindacale diversa – la Confesercenti -. Con lui i ragionamenti sono stati sempre di unione e condivisione nell’interesse dei soci, e soprattutto, improntati a un modo di fare politica sindacale del tutto diverso da quello adottato da Falbo e Ferrarelli, che hanno allontanato i giovani e non hanno mai pensato a un ricambio generazionale.
Facendo apparentemente un passo avanti, Falbo e Ferrarelli ne hanno fatto venti all’indietro.
Proprio il presidente Falbo, con la complicità del direttore Ferrarelli, e insieme ad altri, hanno allontanato il sottoscritto dagli incarichi di vertice dopo le dimissioni di Stirparo: con un atto interno che si può definire un vero e proprio sottorifugio, mi hanno impedito di continuare, da vicepresidente, il lavoro avviato nel sindacato più importante e numeroso – la Fipe, appunto – gestito da una persona autorevole e di spessore come lo stesso Stirparo.
Ancora oggi non so bene per quale motivo Falbo abbia deciso di commissariare la Fipe,
ma credo l’abbia fatto per il timore delle mie qualita’ oppure ci sara altro che al sottoscritto non gli e’ stato mai detto nulla. Rimango stupito.
Concludo non sono per fare guerre o altro sono per il rispetto per il dialogo per l’altruismo, il tutto per il bene della Confcommercio e dei suoi associati.
Mi auguro che il dott. Falbo il Direttore di questo ne prendo atto cambiando pagina davvero nei fatti non nelle parole pertanto con l’educazione e con l’umiltà che mi contraddistingue io sono sempre disponibile al dialogo civile e’ onesto soprattutto”.

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