Drug family, organizzazione criminale su base familiare (I NOMI)

Specifici ruoli assegnati ad ogni componente, a partire dai promotori, passando per gli organizzatori degli approvvigionamenti fino ad arrivare agli incaricati della distribuzione al minuto di marijuana, hascisc, cocaina ed eroina

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Un’organizzazione criminale su base familiare operante nell’area sud di Catanzaro, nel quartiere Aranceto, dedita allo spaccio di stupefacenti, con la cessione fatta direttamente nelle abitazioni dello stesso quartiere diventato un vero proprio market della droga, la cui attività non si è fermata neanche durante il lockdown. E’ quanto emergerebbe dall’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro e portata a termine da carabinieri e polizia con l’esecuzione di 30 misure cautelari denominata, non a caso, “Drug family”.

Generico ottobre 2021

Secondo l’accusa, l’organizzazione era ben strutturata, con specifici ruoli assegnati ad ogni componente, a partire dai
promotori, passando per gli organizzatori degli approvvigionamenti fino ad arrivare agli incaricati della distribuzione al minuto di marijuana, hascisc, cocaina ed eroina. In una occasione un assuntore, dopo aver acquistato la droga, l’ha consumata nel cortile di una scuola nelle vicinanze, dove si era introdotto abusivamente, e dove è stato individuato dalle forze di polizia.
L’operazione è stata condotta dalla Compagnia carabinieri di Catanzaro e dalla Squadra mobile, supportati in fase esecutiva delle Squadre di Intervento operativo del 14mo Battaglione Carabinieri “Calabria”, nonché dal Reparto prevenzione crimine “Calabria” e dalle unità cinofile della Questura di Vibo Valentia e da un elicottero del quinto Reparto volo della Polizia. Gli indagati – 18 in carcere, 10 ai domiciliari e 2 con obbligo di presentazione alla Pg – sono accusati a vario titolo
di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, estorsione.

Il provvedimento scaturisce da due distinte attività condotte da carabinieri e polizia coordinate dalla Dda poi riunite in un’unica indagine per la concordanza di risultanze in ordine ai soggetti investigati e al contesto criminale di riferimento. A “difesa” del quartiere dalle forze dell’ordine, alcuni indagati avevano posizionato delle telecamere per sorvegliare l’arrivo delle pattuglie. In un caso è stata effettuata una vera e propria “imboscata” quando, dopo una segnalazione anonima al 112 per un falso reato, le pattuglie intervenute venivano fatte oggetto di una fitta sassaiola.

In carcere

Berlingieri Antonio
Bevilacqua Fabio
Bevilacqua Nico
Catania Luca
Critelli Fabio
Mungo Giuseppe
Pallerà Vincenzo
Passalacqua Daniele
Passalacqua Domenico Salvatore
Passalacqua Enzo
Passalacqua Fiorella
Passalacqua Franco
Passalacqua Marco
Passalacqua Rossella
Tropea Angela
Veneziano Damiano
Veneziano Giovanni
Vetere Maurizio

Ai domiciliari

Berlingieri Nino
Bevilacqua Cosimo ’97
Bevilacqua Cosimo ’98
Bevilacqua Luciano
Bevilacqua Massimo
Bevilacqua Maurizio
Passalacqua Cosimo Damiano
Passalacqua Domenico ’02
Passalacqua Silvana
Paparazzo Natascia

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