Janin torna a Brescia e saluta Catanzaro tatuandosi sulla caviglia “88100”

Il giovane medico ha studiato all'Umg: "Lascio qui parte del mio cuore. Per me sarai sempre casa"

Sai cosa lasci ma non sai cosa trovi”, così dicono. E così scrive Janin Khoory che, sul suo Instagram, saluta Catanzaro con l’amore di chi, pur vivendo lontano da casa e famiglia, ha vissuto la città come casa e come famiglia. Al punto da tatuarsi sulla caviglia il codice di avviamento postale del capoluogo: 88100.

Janin posta due foto. La prima del tatoo, la seconda ritrae i pacchi in cui ha raccolto gli ultimi sette anni di vita trascorsi a Catanzaro dove ha studiato Medicina. “Chissà se quel 4 ottobre 2014, appena atterrata, mi sarei immaginata che l’addio a Catanzaro sarebbe stato così straziante. Io lascio qui parte del mio cuore. Per me sarai sempre casa” – scrive la giovane bresciana sul suo IG.

La fotografia di questi 7 anni vissuti in Calabria è tutta lì in quelle cinque cifre e nelle tantissime immagini di vita descritte nel post: “Mi mancherà tutto. L’alba che spunta dalle onde dopo una serata a ballare. Abbassare i finestrini dell’auto per strada a Copanello per sentire l’aroma di caffè nell’aria. I panini del Fornaretto rigorosamente mangiati seduti a terra sul marciapiede. Le instanstories ai tramonti dalla finestra della mia cucina. Il vento. Gli esami preparati al Lido Mancuso, tra sudore e lacrime per quel mare limpido tanto vicino ma nel contempo tanto irraggiungibile. Le canzoni ascoltate sul muretto del lungomare, con le cuffiette ad alto volute per silenziare i pensieri”. Ed ancora: “La stima con cui ho invitato gente in Calabria, il mio piccolo angolo di paradiso sulla terra ferma. I pranzi domenicali come appartenessimo tutti alla stessa grande famiglia. (…) I “Il Brescia è gemellato col Catanzaro”, pieni di orgoglio, quasi fossi destinata. Le giornate passate a studiare in biblioteca, avvolta nella coperta di pile quasi come fossi a casa mia. Perché un po’ lo era. I kg presi ed i kg persi. Tutto ciò che la Calabria mi ha dato ma anche tolto. Il mio primo giorno a Catanzaro, quel 4 ottobre di 7 anni fa, e l’ultimo che vorrei non arrivasse mai. Mi mancherai, ma da oggi ti porterò un po’ con me. Per sempre”.