Sequestro Morandi Catanzaro, Abramo: “Ponte solido”

"I lavori solo di rivestimento del celebre manufatto, ora dopo tutti i doverosi accertamenti del caso, non si registrino ritardi rispetto all’ultimazione dei lavori"

Sono partiti grazie alla segnalazione di una cittadina, che portò al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, delle foto che evidenziavano il deterioramento dei rivestimenti del viadotto Morandi, i lavori finiti al centro dell’inchiesta ‘Brooklyn’ di oggi. È lo stesso primo cittadino a rivelare il particolare all’Agi, rassicurando sulla solidità dell’opera ed evidenziando che gli interventi si sono resi necessari solo sul rivestimento del celebre manufatto.

Sergio Abramo

Due anni prima che il ponte Morandi di Genova crollasse – racconta Abramo – una signora mi portò delle foto che aveva scattato e in cui si evidenziava il deterioramento delle strutture. Allarmato, mi precipitai all’Anas chiedendo un intervento immediato e devo dire che la società si mosse con grande rapidità. Furono fatti dei sondaggi”.

“Dai risultati – conclude il primo cittadino – si evinceva che l’interno della struttura non è deteriorato, sebbene si rendesse necessario un intervento per rifare l’intonaco. Si procedette quindi alla gara d’appalto. Ho seguito la pratica, avviata in tempi non sospetti, giorno per giorno. L’intervento della magistratura riguarda l’esecuzione delle opere e non le fasi dell’appalto. La struttura, ripeto, è solida come si evince dai controlli”.

In un comunicato di Palazzo De Nobili emanato poche ore dopo arrivano ulteriori parole rassicuranti del primo cittadino

“L’indagine che ha coinvolto imprenditori e funzionari riguardo ai lavori di manutenzione straordinaria del Ponte Morandi e di parte della SS280, come ogni procedimento giudiziario, non potrà che contribuire a spazzare via ogni possibile dubbio sugli interventi che riguardano la storica e principale infrastruttura di accesso alla città.

Per quanto mi riguarda, voglio ricordare che per il nostro ponte, negli scorsi anni, ho sollecitato, e ottenuto in tempi abbastanza rapidi, una risposta concreta da parte dell’Anas per la progettazione e il finanziamento dei lavori di rifacimento delle parti esterne, quando iniziavano ad intravedersi primi segni di ammaloramento.

Le autorità giudiziarie ora dovranno chiarire i passaggi che hanno riguardato l’affidamento e lo svolgimento dei lavori, a tutela dell’interesse e della sicurezza pubblica e a salvaguardia di quello che è un simbolo storico della città.

Il ponte non è stato interdetto all’utilizzo, perché secondo gli inquirenti non vi sono segnali di pericolo, ma l’auspicio è che, fatti tutti i doverosi accertamenti del caso, non si registrino ritardi rispetto all’ultimazione dei lavori e, quindi, alla totale riapertura della circolazione sul viadotto”.