Ddl lauree abilitanti psicologi, Pingitore:”Saranno abbattuti tempi per ingresso nel mondo del lavoro”

Le dichiarazioni del segretario dell’Ordine degli Psicologi della Calabria: come potrebbe cambiare l'accesso alla professione

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Il Ddl sulle lauree abilitanti, dopo l’approvazione anche in Senato nella seduta del 28 ottobre 2021, ha acceso i riflettori sul futuro delle professioni interessate da questo provvedimento. Nello specifico, il decreto coinvolgerà anche la professione dello psicologo. Per approfondire questo aspetto, abbiamo intervistato il Dott. Marco Pingitore, segretario dell’Ordine degli Psicologi della Calabria e Coordinatore della Commissione Deontologica e tutela nonché componente della Commissione Deontologica e Osservatorio Permanente del Codice Deontologico presso il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi. Di seguito le sue parole.

Com’è stata accolta l’approvazione del Ddl sulle lauree abilitanti dagli psicologi? Lei fa parte di coloro che lo appoggiavano o è un sostenitore del classico esame di stato per l’abilitazione?

“È stata assolutamente accolta in maniera favorevole e non credo ci siano mai state correnti contrarie. Io lo appoggio e l’ho sempre appoggiato perché la laurea abilitante permette al neo-laureato di entrare subito nel mondo del lavoro e questa è una grande cosa”

Quali saranno i cambiamenti a cui porterà questo provvedimento? Ed, inoltre, quanto ci vorrà affinchè, effettivamente, possa concretizzarsi?

“Il cambiamento più significativo riguarderà il tirocinio pratico-valutativo, il quale prima veniva svolto dopo la laurea e adesso verrà inserito all’interno del percorso di studi. Quest’ultima cosa permetterà allo psicologo neo-laureato di potersi iscrivere subito all’ordine degli psicologi e di esercitare la professione. Sicuramente, per arrivare a questo obiettivo passerà qualche anno perché, oltre ai passaggi formali del CNOP e dei ministeri dell’istruzione e della salute, andranno riformati i corsi di laurea. Perciò, per vedere uno psicologo abilitato con questa nuova formula dovremo aspettare un po’. A breve sapremo, in questo periodo di transizione, in che modo verrà attuata la legge”

Di certo, la laurea abilitante, come abbiamo detto in precedenza, ridurrà drasticamente i tempi per l’ingresso nel mondo del lavoro degli psicologi subito dopo la fine del percorso universitario. Quest’ultima è, sicuramente, una buona notizia ma, secondo lei, l’Italia è pronta per accogliere nel mondo del lavoro questi professionisti? Oppure si rischia di aggiungere soltanto qualche nome in più nella lista dei disoccupati?

“La domanda che dovremmo porci è: bisognerebbe prevedere un numero chiuso? Probabilmente, si. Siamo ormai 100.000 psicologi in Italia, il numero è davvero alto e lo dimostrano i redditi annui, consultabili nel resoconto fatto dall’ENPAP, i quali risultano davvero bassi, soprattutto al sud. Quindi, certamente, lo Stato dovrà adottare qualche misura per andare incontro a questo problema che esiste già adesso, senza la laurea abilitante”

Gli ordini degli psicologi come si stanno muovendo? Nel momento in cui la legger sarà effettiva ci dobbiamo aspettare un iniziale disorientamento o il passaggio sarà naturale?

“Così come avvenuto per l’ordine dei medici, auspico che anche per l’ordine degli psicologi il passaggio possa essere naturale. Anche perché, è più probabile un disorientamento da parte delle università, che dovranno ridisegnare i corsi di laurea, che da parte degli ordini”

Per quanto concerne la nostra regione, l’università “Magna Graecia” di Catanzaro sta facendo ed ha fatto un grosso sforzo per far crescere delle nuove generazioni di psicologi nella propria terra d’origine. Cosa ne pensa di questa realtà che, alla luce di ciò di cui abbiamo parlato in precedenza, potrebbe fornire un grande contributo in termini di forza lavoro a tutta la Calabria?

“Si, sicuramente contribuirà al raggiungimento di questo obiettivo. Questo corso di laurea mancava in Calabria e, anche come ordine, siamo entusiasti che sia presente a Catanzaro. Per di più perché, dove c’è un corso di laurea c’è anche un maggiore riconoscimento della figura dello psicologo”

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