Carlos è ancora in città. Non sta bene e va aiutato

Un ex clochard come lui e alcuni cittadini lo sostengono come possono, ma da soli non possono farcela: “Va aiutato anche se fa resistenza, vederlo in queste condizioni fa troppo male”

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Carlos non è andato via dalla città. Da invisibile si era fatto ancora più invisibile, tanto che negli ultimi giorni dell’anno ci si era preoccupati della sua assenza. Il clochard fa ancora parte della schiera degli ultimi della nostra città, sostenuto per quanto possibile da generosi cittadini. Ci piacerebbe scrivere che sta bene, che ha risolto i suoi problemi con se stesso e con l’alcool, che ha ripreso in mano la sua vita e vive dignitosamente ma, purtroppo, le pagine della sua storia sono ancora intrise di sofferenza.

Carlos ha bisogno di essere sostenuto, non può essere lasciato in una tale situazione di abbandono e solitudine solo perché non vuole essere aiutato – hanno detto Paolo e Lisa, due cittadini che hanno preso a cuore la sua situazione – nessuno lo sta aiutando, noi gli forniamo coperte, cibo, qualche vestito, ma la sua situazione è molto critica da soli non possiamo fare granché.”
Il clochard passa le sue giornate nei pressi di piazza Matteotti e si trascina a stento per alcuni problemi agli arti inferiori, non mangia, è spesso vittima di altri disperati come lui e non è in grado di provvedere autonomamente alla sua igiene personale: “Rattrista vederlo in queste condizioni, non possiamo girarci dall’altra parte e continuare le nostre vite come se niente fosse – hanno proseguito – bisogna fare qualcosa aiutarlo, dispiace dirlo, anche contro la sua volontà. A sostenerlo c’è Dario, un ex clochard molto conosciuto in città, lui comprende la sofferenza di Carlos, è lui che si sta impegnando tanto per stargli vicino – hanno proseguito – noi abbiamo provato a contattare le forze dell’ordine e l’ospedale ma nessuno è intervenuto, abbiamo composto un numero di telefono dei servizi sociali ma suonava a vuoto.”

A questo punto cosa bisogna fare? Continuare a vivere nell’indifferenza? Continuare a trattare Carlos da invisibile? Far finta che il problema non sussista? Eppure, Carlos vive al centro della nostra città, è impossibile guardare e passare oltre: “Quella che si presenta sotto ai nostri occhi è una triste realtà che grava sulle nostre istituzioni cittadine – hanno concluso – se da un lato c’è Dario che nonostante i suoi problemi sa cosa vuol dire stare per strada e gli sta vicino per come può, offrendogli il suo pranzo che spesso Carlos neanche mangia, dall’altro c’è l’indifferenza di chi avrebbe il dovere e la competenza per intervenire. E’ vero Carlos è restio e a volte perde la pazienza perché vorrebbe solo essere lasciato in pace, ma non possiamo più permettere che lui viva in queste condizioni.”

Carlos ha preso chitarra e vino ed è andato via, ma chi lo aiutato ora scuote le coscienze “E’ così difficile trovare una soluzione per gli “ultimi”?”

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