Ex scuola Maddalena, il Comune: ‘Destituite di ogni fondamento le ragioni di Italia Nostra’

In una lettera inviata alla Soprintendenza e al legale dell’Associazione già a dicembre l’Ente respinge come inammissibile la diffida nell’avanzamento del progetto che ha seguito ogni prescrizione cautelativa e normativa

Sulla scuola elementare della Maddalena di Catanzaro, ex convento delle Convertite, c’è la richiesta della sezione cittadina di Italia Nostra di verifica dell’interesse culturale da parte della Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio.

Ne abbiamo dato conto nell’edizione di ieri del giornale, così come c’è stato trasmesso dalla presidente della sezione, Elena Bova e dal legale incaricato, avvocato Roberto Colica. Ma c’è, agli atti, già protocollata in uscita il 21 dicembre 2021, una lettera del Comune alla stessa Soprintendenza, e per conoscenza, allo stesso avvocato, avente per oggetto: “Adeguamento sismico/demolizione e ricostruzione dell’ex scuola elementare Maddalena da adibire ad alloggi da destinare alle Forze dell’Ordine ed alle Forze Armate”, in riscontro alla nota del 14 dicembre precedente della Sezione di Italia Nostra nella quale l’avvocato Colica diffidava alla sospensione di qualsiasi iniziativa amministrativa e/o esecutiva in attuazione alla determina dirigenziale del 6 dicembre 2021 relativi ai predetti lavori.

Il Comune, nella comunicazione, bolla come “destituito da ogni fondamento” l’assunto sostenuto dall’associazione secondo la quale “l’ex plesso scolastico oggetto degli interventi – atteso la stretta adiacenza con l’edificio di culto ‘san Biagio della Maria Maddalena? Di acclarato valore storico e artistico – dovesse considerarsi una pertinenza di quest’ultimo costituendo un ‘unicum strutturale‘ e, dunque, dovesse essere sottoposto al medesimo vincolo culturale cui soggiace l’edificio di culto e, in generale, i beni immobili di acclarato interesse artistico, storico e culturale”.

Il Comune, pur rispettando “le finalità di interesse generale perseguite dalla prestigiosa Associazione” non si può “esimere dall’evidenziare che la diffida poggia su inesattezze” sulla normativa sia in tema di pertinenze che di apposizione di vincoli di carattere storico, culturale e artistico.

La nota comunale rammenta che “l’ex plesso scolastico è stato realizzato – a far data dal 1926 – su porzione dell’area di sedime dell’ex Monastero della Maddalena strettamente adiacente alla Chiesa di san Biagio completamente demolito a seguito degli eventi sismici del 1908 ed è stato oggetto, tra l’altro, di vari interventi di sopraelevazione che si sono susseguiti nel tempo senza soluzione di continuità e restituendo un coacervo di tecnologie costruttive e materiali disomogenei”.

Secondo il Comune, l’ex plesso scolastico “fatiscente e in disuso”, a seguito di “attente indagini valutative” di carattere statico e storico, non è gravato da “qualsivoglia vincolo” e da “qualsivoglia interesse artistico, storico e culturale”.

Il Comune, a tal proposito, riporta quanto la stessa Soprintendenza, in una nota del 17 luglio 2018 aveva fatto pervenire in risposta al parere a suo tempo richiesto: “il plesso scolastico non presenta interesse storico-artistico ovvero emergenze architettoniche riconducibili alle antiche vestigia dell’ex Monastero della Maddalena”.

Poi, riportando alcune sentenze del Consiglio di Stato del 2019, “la semplice adiacenza dell’ex plesso scolastico con la Chiesa di san Biagio non può essere significativa di alcun unicum strutturale né costituisce alcune pertinenza in senso codicistico: si tratta di immobili distinti, utilizzati per finalità proprie ed autonome e che non presentano alcun collegamento e/o dipendenza reciproca”.

Proseguendo nell’argomentare, la nota comunale osserva: “Volendo ragionare a contrario, ove si volesse propendere per ritenere l’ex plesso scolastico una pertinenza dell’edificio di culto, lo stesso criterio dovrebbe essere applicato agli edifici di privati che parimenti si trovano in stretta adiacenza pur non avendo certamente carattere di pertinenza né di dipendenza con la chiesa di San Biagio”.

La nota in conclusione, sottolinea che “poiché l’Amministrazione non ha tralasciato e trascurato alcuna azione, tanto nella programmazione dei lavori quanto nell’adozione dei relativi provvedimenti, la suddetta diffida deve intendersi inammissibile per carenza di presupposti, per cui nessuna sospensione dell’intervento può essere disposta stante l’acclarata legittimità dell’iter procedurale seguito dell’Amministrazione”.

Come è noto, a dicembre 2021 era stata pubblicata la determina dirigenziale aggiudicante la gara per “l’affidamento mediante procedura negoziata diretta dell’incarico per il completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica, redazione della progettazione definitiva ed esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione” dell’intervento di adeguamento dell’ex scuola elementare.

Il progetto da subito ha incontrato le riserve di diverse associazioni (oltre Italia Nostra anche Catanzaro è la mia città; Catanzaro nel cuore; Cara Catanzaro; Mirabilia; Osservatorio per il decoro urbano; Petrusinu ogni minestra) che nello scorso luglio, all’atto della presentazione del rendering progettuale, avevano chiesto un incontro pubblico in merito, ritenendo comunque che “in una città devastata e violentata da scelte urbanistiche scellerate e rifacimenti architettonici devastanti occorre essere molto cauti su nuove costruzioni all’interno del perimetro storico di Catanzaro”.

Il progetto definitivo ricalca quanto già noto per via del rendering che, nel conservare l’autonomia e la continuità del complesso chiesa-campanile, crea un varco pedonabile tra quest’ultimo e il nuovo modulo abitativo.