Fiorita: Catanzaro capitale marittima al centro del Mediterraneo

I secondo webinar destinato alle potenzialità economiche e turistiche del Porto

“Il Porto è una porta”. La definizione, lapidaria e ad ampia luce, è di Giorgia Sorrentino, dottoranda in ingegneria industriale a Parma, una dei competenti invitati da Nicola Fiorita nel secondo dei webinar di apertura della sua campagna di avvicinamento alla carica di sindaco, avviata con il precedente incontro in rete dedicato alle Pinete catanzaresi. Questa volta protagonista è stato il Porto di Catanzaro, la perenne incompiuta o la quasi compiuta, non si sa bene come definirla, una di quelle cose che ci sono e non ci sono, ma di cui si parla tanto. A Catanzaro da sessant’anni, e come giustamente dice Fiorita, sarebbe ora che non se ne parlasse più né al passato né al futuro, ma al presente corrente. Gli altri invitati a esporre idee, in ciò sollecitati da Terri Boemi, erano l’ingegnere Pasquale Squillace e il capitano di lungo corso Salvatore Perrotta, una vita a comandare crociere nel Mar dei Caraibi, e solo per questo destinatario di giustificata invidia da parte dei quattrocento spettatori che hanno visionato nel punto di massima partecipazione.

Si è partiti con l’excursus storico svolto da Squillace, a partire dal 2000 con il primo progetto a opera del Provveditorato alle opere pubbliche del ministero, i successivi finanziamenti a disposizione assicurati dal Cipe fino all’occorrenza massima di 25 milioni di euro, ancora non spesi, salvati dalla prematura e irreparabile scomparsa dall’intervento del presidente Oliverio – questa è la ricostruzione di Squillace, ma sul pento c’è controversia – che li ha spostati sul Programma azione e coesione, dove sono tuttora, in attesa che il progetto definitivo, presentato in “pompa magna” da Abramo nel 2019, superi la tanto sospirata Valutazione di impatto ambientale in via di istruzione al competente ministero. Questa in grandi linee la storia. Cose non nuove, ma che è sempre bene ripetere fino a comprensione generale, non ancora raggiunta. Qui si innesta l’attualità politica, con la rivendicazione dello stimolo e della denuncia apportati nel dibattito cittadino dalla componente di Cambiavento, di cui Nicola Fiorita è leader fondatore. Nuove sono le prospettive suggerite dai tre esperti, variamente indirizzate ai nodi di interscambio interstrutturale (Squillace), alle opportunità economiche e turistiche (Sorrentino), alle suggestioni crocieristiche (Perrotta).

Nicola Fiorita ha esordito spezzando una lancia in favore della competenza, partendo dall’assunto che “sono le cose e non le parole a cambiare la storia di una città, così come sono le persone competenti a dovere dialogare con la politica per rendere attuabili e cose che bisogna fare. L’uomo solo al comando è un disastro (il riferimento è puramente voluto, ndr). Più in generale non sarà un uomo a cambiare le sorti, ma un gruppo di persone, un gruppo che insieme riuscirà a costruire una cosa nuova”. “La massa di idee che abbiamo ascoltato è frutto di anni di lavoro. Nel frattempo abbiamo ascoltato l’inerzia e le bugie di questa amministrazione”.

“Catanzaro – ha proseguito il candidato sindaco – non è concepita come città del mare. Un porto cambia totalmente una città. Catanzaro con il suo porto da posto reputato perdente può essere al centro del Mediterraneo. Catanzaro come città dello Ionio, Catanzaro come capitale dello Ionio. Grazie al porto, ma anche grazie come punto di interconnessione infrastrutturale con la metropolitana leggera e con la nuova linea ferroviaria ionica: una città nuova che instauri una moderna mobilità e nuove possibilità economiche, che supplisca al venir meno delle movimentazioni amministrative con l’attraversamento di un turismo giovane e dinamico. Catanzaro come città moderna al centro del Mediterraneo”.
Nicola Fiorita si cala infine nel tempo immediato, nella quotidianità incombente, assicurando ai diportisti tutto l’impegno concreto di Cambiavento affinché nella prossima stagione possano utilizzare i pontili nel porto di Catanzaro.