‘Ndrangheta, Commissione parlamentare antimafia: Tenere alta l’attenzione su elezioni e affidamento lavori

Le due missioni compiute dalla Commissione nelle province di Catanzaro e di Vibo Valentia restituiscono l'immagine di una terra nella quale la presenza della criminalità organizzata è ancora radicata e diffusa

‘Occorre tenere alta l’attenzione sul versante delle competizioni elettorali, ove si impone una costante azione di monitoraggio da parte delle Prefetture, nonché sul versante dell’affidamento di forniture e lavori pubblici”.

E’ quanto osserva la Commissione parlamentare Antimafia in una relazione, approvata nei giorni scorsi, sull’esito delle due missioni svolte, rispettivamente, a Catanzaro e a Vibo Valentia, nel settembre e nell’ottobre del 2020.

“Va ancora evidenziato – continua la Commissione Antimafia – che lo scenario socioeconomico dei territori meta delle missioni, ancor più preoccupante per gli effetti della crisi economica conseguita alla pandemia, costituisce terreno fertile per le organizzazioni criminali, disponibili ad andare incontro ai bisogni delle classi meno abbienti e delle piccole e medie imprese – avverte la Commissione parlamentare Antimafia – Dette esigenze rappresentano una facile condizione per le organizzazioni ‘ndranghetiste che, forti delle loro ampie disponibilità finanziarie, riescono facilmente, laddove le istituzioni non sono capaci, a dare risposte pronte alle esigenze di liquidità, acquisendo ulteriore consenso ed arrivando al punto di impossessarsi delle imprese e, in tal modo, accrescendo potere e controllo”.

Per la Commissione Antimafia è importante fare un “focus sul tema
dell’accesso al credito e sulla normativa antiusura che saranno,
perciò, oggetto di approfondimento e riflessione da parte della
Commissione”.

“Fortemente esposto alle infiltrazioni predette è il settore della sanità pubblica, sul quale risultano particolarmente incentrate le mire delle organizzazioni ‘ndranghetiste in considerazione delle ingenti risorse finanziarie che vi affluiscono.

“Nella Regione Calabria, peraltro, la sanità risulta afflitta da una esposizione deficitaria di dimensioni eccezionali, che sono
all’origine di un Commissariamento che risale ormai a più di un
decennio, e che continua a non fornire le necessarie risposte e
soluzioni, rendendo conseguentemente questo settore particolarmente fragile e suscettibile di infiltrazioni”, sottolinea la stessa Commissione.

“Tale pervasiva sinergia consente all’organizzazione di individuare forme e modalità sempre nuove di investimento e di riciclaggio degli illeciti profitti, attraverso articolate e sofisticate ‘schermature’ attuate al fine di non incorrere in provvedimenti ablativi – spiega la Commissione parlamentare Antimafia- I diversi clan sono così divenuti attori di riferimento in numerosi settori dell’economia legale che, conseguentemente, ne risulta fortemente inquinata”.

“Le risultanze delle missioni dimostrano e confermano l’estrema
abilità di detta organizzazione criminale di penetrare, con soggetti ad essa riconducibili o comunque contigui, nei punti nevralgici degli enti pubblici, condizionandone l’azione a proprio vantaggio – osserva l’Antimafia – le procedure di affidamento di lavori e forniture vengono eluse o addirittura del tutto obliterate, i controlli divengono inesistenti e, in tal modo, autorizzazioni e concessioni, nonché commesse pubbliche vengono, rispettivamente, emesse e affidate a imprese di soggetti riconducibili alla criminalità organizzata”.

“Gli elementi acquisiti con le audizioni svolte e con la documentazione a disposizione della Commissione hanno confermato come tale organizzazione criminale agisca ormai senza manifestazioni eclatanti della sua forza e potenza (pur non rinunciando a porre in essere condotte ‘dimostrative’ che siano di
monito di fronte a espressioni di resistenza o reazione al suo
potere), ma privilegiando diverse modalità operative”.

“La corruzione, la persuasione degli uomini delle istituzioni e la collusione con gli stessi, appaiono ormai gli strumenti maggiormente utilizzati in quanto consentono l’infiltrazione nei gangli della Pubblica amministrazione e della società civile, la cui azione è in tal modo sviata e piegata in modo funzionale agli interessi della ‘ndrangheta”.

“Alcune indagini hanno rivelato addirittura la gestione ‘diretta’
della cosa pubblica da parte delle cosche, tramite funzionari apicali, consiglieri comunali, assessori e sindaci, da ritenersi veri e propri affiliati – osserva la Commissione parlamentare – Anche l’infiltrazione nell’economia è attuata tramite imprese intranee o colluse, spesso unite in ‘cartello’, oltre che tramite professionisti di elevata esperienza e capacità tecnica, che la affiancano con condotte di supporto e agevolazione”.

“Le due missioni compiute dalla Commissione nelle province di Catanzaro e di Vibo Valentia restituiscono l’immagine di una terra nella quale la presenza della criminalità organizzata è ancora radicata e diffusa”.

“Le analisi e le indagini nonché gli accertamenti giudiziari condotti sulla ‘ndrangheta, ne delineano una sempre più viva e vitale vocazione affaristica – osserva la Commissione Antimafia – una imponente abilità espansiva, anche su scala internazionale, una capacità di infiltrazione e una forza corruttiva, che l’hanno trasformata in una dinamica e spregiudicata holding economico finanziaria”.

“Le enormi disponibilità finanziarie derivanti dagli illeciti traffici necessitano di reimpiego e investimento: la ‘ndrangheta ha dimostrato di sapersi evolvere e fare impresa, presentandosi come ‘mafia innovatrice’ – sottolinea la Commissione parlamentare – capace di modificare le regole basilari della tradizione criminale per affrontare le sfide del futuro, dotandosi finanche di una
sovrastruttura occulta e riservata, formata da una componente elitaria che assicura all’organizzazione l’attuazione dei programmi criminosi, anche negli ambiti strategici della politica, dell’economia e delle istituzioni”.