Caro energia e materie prime, Coldiretti: “Situazione devastante, aziende a rischio chiusura”

Manifestazioni a Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.  Consegnato ai prefetti un documento con le proposte del settore

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“Basta speculazioni, serve il giusto prezzo alla stalla”! Questo lo slogan della manifestazione di Coldiretti che si è tenuta a Catanzaro, questa mattina, davanti al Teatro Politeama. Il costo sostenuto dagli allevatori è lievitato in modo vertiginoso negli ultimi mesi con incrementi non sopportabili e prezzi delle materie prime alle stelle: il +70% sui costi dell’energia (con picchi del 640% tra il 2019 e 2022); il + 40% sul costo dei mangimi ed il +143% sui costo di alcuni concimi. Una situazione di diffusa sofferenza nell’intero settore zootecnico, che coinvolge gli allevatori di bovini da carne, suini, avicoli e ovicaprini.

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“In queste condizioni – si legge nel manifesto – sono a rischio tutte le imprese, anche le più virtuose, serve subito un Piano per salvare migliaia di allevamenti in tutta Italia e indagine immediata contro le pratiche sleali”.

Come spiegato dal presidente dell’Area centrale di Coldiretti, Fabio Borrello, “il settore lattiero caseario rappresenta la voce più importante dell’agroalimentare italiano. Serve rispetto per i 26 mila allevamenti da latte e gestiscono oltre 1,6 milioni di capi. In Calabria si contano oltre 7mila aziende zootecniche, di cui la maggior parte è con allevamenti bovini ubicate spesso in aree montane e svantaggiate. Gli allevamenti ovi-caprini sono, invece, oltre 5mila e tutto il comparto zootecnico, occupa oltre 30mila lavoratori e garantisce il presidio del territorio. Il prezzo del latte alla stalla continua a non coprire l’incremento dei costi di produzione generando una situazione non più sostenibile che si riflette su un clima di estrema sfiducia per gli allevatori. Servono interventi immediati. Questa è la punta dell’iceberg di una situazione di diffusa sofferenza nell’intero settore zootecnico e che coinvolge anche gli allevatori di bovini da carne, di suini, di avicoli e di ovicaprini. Sui suini in particolare, oltre all’aumento esponenziale dei costi di produzione e il calo improvviso dei prezzi, preoccupa la diffusione della Peste suina africana (al momento scongiurata in Calabria)  che può mettere a rischio migliaia di allevamenti”.

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La testimonianza: “L’Azienda è in ginocchio”

Particolarmente sentita la testimonianza di un allevatore di 29 anni di Petronà, Angelo Bubbo, stremato dalla grave situazione che sta vivendo l’azienda: “Rischiamo il collasso – ha raccontato Bubbo – ormai diamo solo da mangiare agli animali, ma non possiamo continuare a lavorare, possiamo fare solo lo stretto necessario. Questo lavoro per me è una passione, ce l’ho nel sangue. Un allevatore non ha paura di nulla e quindi non pensiamo di mollare, però la situazione è grave, siamo in ginocchio”.

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Le proposte

Una delegazione di allevatori ha poi consegnato ai prefetti un documento con le proposte del settore che, è stato assicurato, sarà trasmesso al Governo nazionale.

Liquidità alle imprese: Incentivare operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito bancario delle imprese agricole fino a 25 anni attraverso l’utilizzo della garanzia 100% copertura pubblica e gratuita dell’Ismea.

Stop a pratiche sleali per garantire il giusto prezzo: si chiede un’indagine dell’Ispettorato del Mipaaf su tutte le industrie e le catene della GDO che stanno speculando sul prezzo del latte e degli altri prodotti. Ed ancora: sblocco dei 200 milioni di euro dei fondi Mipaaf per il cibo agli indigenti con vincolo, per le aziende che partecipano ai bandi, di rispettare la normativa contro le pratiche sleali, in particolare sui costi di produzione. Stop a contributi pubblici per aziende agroalimentari che non rispettano le norme sulle pratiche sleali.

Sblocco immediato dei decreti attuativi Mipaaf e dei bandi per 2,7 miliardi di euro del PNRR: 1,5 miliardi di euro per pannelli fotovoltaici sui tetti, per aiutare le stalle a raggiungere l’autonomia energetica senza consumo di suolo; 1,2 miliardi di euro per contratti di filiera, per favorire un più equo riparto del valore.

Per ifondi nazionali: Sblocco immediato dei pagamenti Agea/Arcea di 26 milioni di euro per aiuti agli allevatori di bovini da latte fermi da agosto 2021. Sblocco dei pagamenti per 90 milioni di euro dei fondi zootecnia aiuti Covid del Mipaaf. Aiuti per gli allevatori di razze autoctone, ed in particolare per la podolica, a valere sui fondi per le filiere.

In tema di semplificazioni dal Ministero della Transizione ecologica, lo sblocco della proroga degli incentivi al biogas e finanziamento degli impianti per coloro che hanno presentato domanda al GSE per favorire la transizione ecologica e l’economia circolare, che consente di trasformare gli sprechi in energia.

Poi l’annoso problema della fauna selvaticache in alcune aree del paese (scongiurato al momento in Calabria) è causa della diffusione della Peste suina. Non è più rinviabile l’intervento di modifica della legge 157 del 1992 (Norme sulla fauna selvatica). Basta cambiare un solo articolo per migliorare la vita di migliaia di agricoltori e allevatori!

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