Sellia, il paese che accoglie due piccoli profughi

Oleh e Vladyslav hanno capito di avere tanti amici in questa nuova e provvisoria casa. Che poi Sellia è veramente una famiglia

I bambini dell’Ucraina non sanno più come sorridere e parlare, ieri, 9 marzo 2022, Oleh e Vladyslav l’hanno ritrovato un po’ il sorriso nel piccolo borgo di Sellia.
Paese in festa per accogliere due giovanissimi cittadini dell’Ucraina scappati dal conflitto bellico in corso. Eloquenti le parole del primo cittadino Davide Zicchinella. Ha scritto il pediatra prestato alla politica:
“Si sa che la guerra porta solo angoscia, dolore e distruzione, ma fa sempre male leggerlo negli occhi dei bambini, dei nostri giovani amici Oleh, il fratello più grande di 14 anni e Vladyslav di 8 anni, che abbiano accolto in comune ieri pomeriggio.

Fino due settimane fa vivevano felici con i loro genitori in una cittadina vicino Leopoli. Il papà Medico Radiologo, la mamma apprezzata Chef.

Poi la guerra. Il papà, di fatto, fisso in ospedale a curare i tantissimi feriti che iniziavano ad arrivare da tutto il Paese a Leopoli. La mamma a cucinare per gli sfollati. I primi bombardamenti. Impossibile badare più a due figli. Garantire loro serenità e sicurezza. Da qui la chiamata ai parenti che da oltre vent’anni vivono in Italia, a Sellia il nostro piccolo borgo nel cuore della Calabria, Alyna la mamma del Dott. Danilyts e Alessio il fratello maggiore.

Un viaggio veramente della speranza in auto per nonna Alyna e zio Alessio Danylets, di oltre 2000 chilometri per mettere al sicuro i giovani nipoti, presi al confine tra Ucraina e Polonia dopo quasi 24 ore di frenetica ricerca negli affollati varchi di confine, tra freddo e angoscia di non riuscire a recuperarli.
Poi l’arrivo a Sellia.
Erano stanchi Oleh e Vladyslav, spaesati, quasi increduli. Con gli occhi e la mente ovviamente ai loro genitori che sono rimasti a servire, da medico e cuoca, il loro Paese aggredito, ferito, dilaniato ma non sottomesso.

Li ho guardati con gli occhi di Pediatra che sanno andare ben oltre l’apparenza. Con gli occhi di Padre che sentono i moti dell’animo. Con gli occhi di Sindaco di un borgo ancora a misura d’uomo e bambino.
Sono stati felici, e ce lo hanno detto chiaramente, grazie alla traduzione dello zio Alessio, di essere stati accolti con tanto colore. Da tanti loro coetanei.
Hanno riso tantissimo quando scherzando (ed hanno ben capito lo scherzo) ho detto allo zio di dire loro che i bambini ed i ragazzi maschi di Sellia erano preoccupati della loro bellezza perché era forte il rischio che tutte le bambine e ragazzine di Sellia avrebbero potuto avere occhi solo per loro due.

Volevamo fare sentire loro il nostro calore e la nostra gioia di averli fra noi, nella speranza che questa loro presenza, comunque forzata, possa durare veramente poco. Poco come questa assurda guerra .
È stato un pomeriggio carico di emozioni forti e che ha regalato un momento di felicità e calore a due bambini che ne avevano veramente bisogno.

Oleh e Vladyslav hanno capito di avere tanti amici in questa nuova e provvisoria casa. Che poi Sellia è veramente una famiglia!

Da oggi lavoreremo per fare avere subito loro assistenza sanitaria e servizi scolastici. Ci ha confortato la fierezza dei loro sguardi, la compostezza dei loro modi, la maturità di questi due piccoli uomini strappati da casa per sfuggire alle conseguenze di una assurda guerra”.
La parola accoglienza non manca dal vocabolario del cittadini selliesi.