Catanzaro, definitiva sospensione del trasporto emodializzati

Scusandosi con gli utenti colpiti da questa decisione presa dopo un lungo tira e molla, gli scriventi garantiscono il servizio fino a domani 25 marzo

“È ormai palese come Asp, Regione Calabria e organi competenti, abbiano mandato al baratro il servizio che sarà garantito fino a venerdì (25 marzo), del trattamento salva vita degli utenti emodializzati. Vano è stato l’ennesimo sforzo da parte di associazioni, cooperative, aziende operanti nel settore a voler sostenere economicamente le spese per il trasporto degli utenti emodializzati per altri dieci giorni”. Lo scrivono in una nota le aziende, associazioni e cooperative di Catanzaro che operano nel settore ambulanza.

“Tutto inizia – si legge nel comunicato – da una nota stampa dell’Asp di Catanzaro, nella persona del dottore Ilario Lazzaro che, pubblicamente, ha promesso il rimborso dei remunerati spettanti nell’immediatezza. Tutte le associazioni/cooperative e aziende hanno voluto dare credito a tale dichiarazione che, successivamente, non ha trovato alcun riscontro, evidenziando (ovviamente come alibi) e come voci di corridoio, la mancanza di personale addetto e nuove richieste amministrative (documentazione), mai richiesta negli ultimi 30 anni.
È pur vero che tutto progredisce ma, ahimè, in ambienti dove il protocollo spesso per la mancanza di toner viene riportato a penna (sempre se sei fortunato a trovare l’addetto al protocollo), torna un po’ tutto strano”.

Scusandosi con gli utenti, che saranno, alla fine, colpiti da questa decisione presa dopo un lungo tira e molla gli scriventi aggiungono: “Se a tutto ciò includiamo la mancata convocazione da parte degli organi competenti (Asp e Regione Calabria) per la formazione di un tavolo tecnico richiesto dalle associazionismo/cooperative/aziende, in merito all’istanza di adeguamento economico e amministrativo del servizio di cui trattasi, protocollata a tutti gli organi di competenza, comprendiamo che non esiste realmente alcuna volontà di salvaguardare tale servizio, detto appunto salva vita. Tale occasione, è colta per dissociarsi da finti interessi da personaggi appartenenti al settore politico. Non abbiamo mai chiesto alcun appoggio e intervento mediatico, specie oggi, in piena campagna elettorale. Chiediamo scusa – conclude, dunque la nota – a tutti i nostri utenti, esaltando un senso di disagio e vergogna, malgrado tale situazione non appartenga e sia frutto di nessun operatore socio-assistenziale operante in tale settore ma, le nostre risorse ormai esaurite, ci hanno imposto tutto ciò”.