Gli promettevano una vita migliore ma li sfruttavano minacciandoli in modo violento foto

Misure cautelari emesse nei confronti di 13 soggetti di cui 11 di nazionalità bulgara

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Sfruttamento del lavoro a danno di cittadini bulgari. E’ questo l’oggetto del procedimento penale emesso dal gip del tribunale di Lamezia Terme per 13 soggetti di cui 11 di nazionalità bulgara a seguito di articolate indagini della Procura presso il Tribunale di Lamezia Terme. Ad intervenire sono i carabinieri della Compagnia di Girifalco.

Generico giugno 2022

L’indagine ha preso avvio nel mese di ottobre 2020, a seguito della segnalazione di due coppie di cittadini bulgari riuscite a sfuggire ad una situazione di sfruttamento nella quale si erano ritrovate a seguito di false promesse lavorative prospettate da loro connazionali.

Le indagini, avviate da subito, hanno consentito di documentare minuziosamente come, tra febbraio 2020 e dicembre 2021, in più occasioni, gli indagati avessero effettivamente con più azioni consecutive di uno stesso disegno criminoso, illegalmente reclutato e organizzato, sotto false promesse di adeguati salari e analoghe condizioni alloggiative manodopera agricola superiore a tre unità, di cittadini bulgari, per l’impiego presso terzi, approfittando del loro stato di bisogno e costringendoli a condizioni di sfruttamento.

La complessa attività investigativa, portata avanti dal magistrato titolare del procedimento penale, in piena sinergia con l’Arma dei Carabinieri, si è strutturata con  il coinvolgimento di persone informate sui fatti,  intercettazioni e vari riscontri, che hanno permesso di iscrivere l’episodio in un più ampio e sistematico contesto di episodi lesivi.

Nel corso delle indagini è emerso infatti un quadro di gravità indiziaria positivamente apprezzato dal GIP presso il Tribunale di Lamezia Terme, risultando i soggetti destinatari delle ordinanze cautelari indiziati di fare parte di collaudato e rodato sodalizio dedito a reclutare sotto false promesse di condizioni lavorative e di vita migliori, forza lavoro a basso costo, costringendola a sottostare in condizioni lavorative ed alloggiative precarie, sotto minaccia e talvolta in modo violento.

I fatti oggetto del procedimento richiamato, attualmente ancora pendente nella fase delle indagini preliminari, si inscrivono in un più generale contesto operativo finalizzato a far emergere situazioni di sfruttamento del lavoro soprattutto relativamente alle fasce deboli, per contrastarne la diffusione, in special modo ove correlate a forme di discriminazione, in modo da contribuire, con il presidio ed il dovuto intervento di tutte le agenzie del territorio deputate alla formazione ed all’impiego, alla diffusione dei valori del lavoro e della dignità e dei diritti dei lavoratori stessi.

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