Corte d’Appello di Catanzaro reintegra lavoratrice licenziata da Consorzio Bonifica

I giudici hanno accertato che il Consorzio aveva attribuito alla ricorrente un basso punteggio, che aveva così portato al suo licenziamento, senza tener conto che nel corso della lunga esperienza lavorativa

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    Con sentenza depositata in data odierna, la Corte d’Appello di Catanzaro – Sez. Lavoro ha accolto il reclamo proposto dalla una lavoratrice del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese,, rappresentata e difesa dall’Avv. Giuseppe Pitaro, avverso il licenziamento che le era stato intimato dall’Ente all’esito della procedura di licenziamento collettivo attivata con comunicazione iniziale del 13.09.2016 e conclusa con comunicazione finale del 09.11.2016.

    All’esito della suddetta procedura di licenziamento la lavoratrice era risultata tra le quattro unità impiegatizie in esubero, come tali attinte da provvedimento espulsivo.

    La Corte d’Appello di Catanzaro, in accoglimento della tesi difensiva del legale Avv. Giuseppe Pitaro, ha ritenuto illegittimo il licenziamento intimato alla donna, rappresentata e difesa dall’Avv. Giuseppe Pitaro, ritenendo illegittima la procedura attivata dal Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese ai fini dell’individuazione dei soggetti – dipendenti attinti dal licenziamento collettivo.

    La Corte ha, infatti, ritenuto che “Il Consorzio ha posto in essere un complessivo meccanismo in cui i quattro lavoratori da espellere, in quanto addetti ai settori amministrativi, non sono stati individuati sulla base del loro profilo professionale e della professionalità in concreto maturata, ma, da un lato, sulla base della contingente presenza degli stessi in una delle articolazioni amministrative di cui il Consorzio si componeva e di cui si era decisa la soppressione o la riduzione, dall’altro facendo leva sulle mansioni in concreto svolte dai lavoratori alla data del 13.9.2016 all’interno dei singoli settori individuati.

    Il tutto, però, a detta della stessa della Corte d’Appello adita, è avvenuto “attraverso la elaborazione di punteggi riferiti ai tre criteri di legge del tutto illogici ed implausibili”

    I Giudici hanno, infatti, accertato e dichiarato che “Rimane però oscura la ragione per cui a dipendenti comunque addetti ai settori amministrativo – contabili e svolgenti mansioni amministrative venivano assegnati punteggi fortemente differenziati a titolo di esigenze tecnico produttive, il tutto senza verificare se dipendenti, quali l’interessata, erano stati assegnati 10 punti fossero in possesso di una professionalità equivalente a quella di addetti ad altri settori amministrativi di cui non era stata decisa la soppressione o riduzione, ma che comunque volgevano mansioni impiegatizie”.

    Nel caso che occupa, i Giudici d’Appello hanno accertato che il Consorzio di Bonifica ha illegittimamente attribuito alla ricorrente un basso punteggio, che aveva così portato al suo licenziamento, senza tener conto che nel corso della lunga esperienza lavorativa alle dipendenze dell’Ente la lavoratrice aveva lodevolmente e con profitto svolto altre mansioni impiegatizie in altri settori del Consorzio.

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