L’ex Lostumbo: con i progetti avviati il nuovo assessore lavorerà per due anni ancora foto

La conferenza di fine mandato del predecessore di Lazzaro con le cose fatte e quelle in corso d’opera

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Giudicata variamente, come irrituale e finanche scorretta ma anche legittima e costruttiva, la conferenza stampa di fine mandato – a mandato scaduto – dell’ex assessore comunale alle Politiche sociali di Catanzaro Rosario Lostumbo si prefiggeva lo scopo di fare il punto sulle iniziative avviate, portate a termine e programmate per sfatare il sentire di un settore al collasso e per evitare che quanto, possibilmente, andrà a fare la nuova amministrazione sia presentato tutto come di nuovo conio. È il classico passaggio tra giunta vecchia e giunta nuova, con il carico del problema della burocrazia agitato in campagna elettorale e del bilancio incapiente, sullo sfondo di quella continuità amministrativa predicata bene e razzolata male. Lostumbo è subentrato a Lea Concolino come assessore alle politiche sociali nell’ultima rotazione di giunta effettuata da Sergio Abramo nel luglio 2021 dopo avere ricoperto la carica di presidente della relativa Commissione consiliare, quindi con un bagaglio di conoscenza accompagnato alla buona volontà di incidere positivamente nell’andamento di un settore dell’amministrazione comunale riconosciuto come vitale e distintivo eppure scarsamente dotato di mezzi e personale.

Generico luglio 2022Rosario Lostumbo

C’è da dire che Lostumbo, impegnato in campagna elettorale e risultato eletto nella lista di Prima l’Italia, ha preferito rimandare a urne chiuse ogni interferenza pubblica che gli potesse essere rinfacciata come uso strumentale della carica, pur nella costatazione che le politiche sociali siano state in realtà uno degli argomenti più trattati dai vari competitor.

Difronte a una buona rappresentanza delle associazioni e delle strutture interessate, l’ex assessore ha iniziato il suo racconto in una saletta della Casa delle Culture partendo proprio dal luglio scorso, quando, appena entrato nell’assessorato di via Fontana Vecchia, fu raggiunto da due ultimatum da parte della Regione Calabria, con la minaccia di commissariamento ad acta riguardo ai ritardi nella pubblicazione degli avvisi sulle strutture ammesse ai finanziamenti. Catanzaro, è ricordiamo, comune capofila dei 31 che costituiscono l’Ambito territoriale sociale, diviso a sua volta in quattro sub ambiti: Catanzaro, Soverato, Lamezia Terme e Soveria Mannelli, e su alcuni progetti, come autismo, deve fare i conti con gli altri sub ambiti. In ogni modo, ricostruisce Lostumbo, il problema è stato affrontato e risolto, tanto che oggi il Comune di Catanzaro, proprio come capofila, ha adottato l’avviso per la costituzione dell’elenco aperto di strutture socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali autorizzate al funzionamento (trentasei in tutto) e accreditate provvisoriamente (altre sei) per l’accoglienza di soggetti fragili quali anziani, minori, disabili e adulti, provvedendo altresì al pagamento delle relative rette esclusa la tranche corrente.

Lostumbo chiama tutto il fervore di avvisi e progetti “Cantiere Sociale”, perché come in un cantiere vero e proprio alla sua realizzazione hanno collaborato in varie funzioni associazioni, strutture, dirigenti, personale. Ringrazia anzi a tal proposito i due dirigenti generali che si sono alternati nella conduzione degli uffici, Saverio Molica prima e Antonino Ferraiolo poi. Ringrazia anche, visto che c’è, il sindaco pro tempore Abramo per avere permesso l’anticipazione di 500mila euro, dando significato al ruolo di Catanzaro come Comune capo ambito e per di più con le finanze a posto.

Altre iniziative di rilievo avviate o rimesse in moto dalle Politiche sociali sotto Lostumbo riguardano l’Assistenza domiciliare, il Dopo di noi, Vita Indipendente, che per funzionare a pieno regime hanno necessità dell’apporto dell’Azienda sanitaria provinciale e del lavoro continuo del personale  che, a conti fatti è palesemente insufficiente. Le linee guida parlano infatti di un assistente sociale ogni 5000 abitanti, l’ambito di Catanzaro con i suoi 150 mila residenti ne conta soltanto 5/6 rispetto ai 30 previsti. Vero è che presto entreranno in servizio altri 3 assistenti sociali e qualche amministrativo attraverso regolare scorrimento di graduatoria.

Ancora, si sono riaperti i centri diurni chiusi durante il periodo Covid e si è provveduto a rifornirli del contributo economico necessario. La Regione Calabria proprio il 30 giugno ha autorizzato la nuova programmazione sul fondo dell’autosufficienza, con 470mila euro sull’Assistenza domiciliare e 510mila euro sui Centri diurni, mentre sempre per l’AD il ministero degli Interni ha autorizzato un intervento di 640mila euro oltre che prorogare l’intervento sui Punti unici di accesso. Per uscire dagli avvisi e andare sul territorio, l’ex assessore ricorda gli interventi sui centri sociali chiusi perché bisognevoli di ristrutturazione. Al momento si è operato su quelli di Pontepiccolo e di Gagliano per 42mila euro, i cui lavori sono stati consegnati a marzo. Implicito osservare che occorre ampliare l’offerta in tutte le zone cittadine. Si è partecipato ai bandi per i Caffè Alzheimer, per i quali si aspettano i fondi dalla Regione, mentre sui Caregiver si attendono graduatorie e relative assegnazione di risorse.

Lostumbo passa poi alla problematica dei senza tetto, difficile da risolvere anche perché spesso ci si scontra sula volontà del soggetto che non vuole cambiare il suo modello di vita. Si è comunque dotato il bilancio dei fondi necessari a garantire il ricovero notturno al sicuro per il senza tetto consenziente, come è giusto che sia in qualunque città civile. Sul Pnrr non si è stati con le mani in mano, ma c’è stata l’ammissione su alcune linee, il sostegno alla capacità genitoriale e al Pronto intervento sociale (Prins), una struttura mobile di assistenza per l’emergenza sociale. In linea generale si è cercato di ricucire i rapporti con l’Asp per quanto riguarda la salute mentale, grazie alla collaborazione con alcune associazioni che se ne occupano. Così come in linea generale si è dato impulso alle cosiddette co-programmazioni e co-progettazioni nel pubblico-privato. Sui piani di zona si è ormai al rush finale, con l’approntamento delle matrici anagrafiche, pezzo mancante secondo la Regione.

Insomma, secondo Lostumbo Catanzaro non è all’anno zero in fatto di politiche sociali. Tra pochi giorni entrerà nelle funzioni di consigliere comunale, e, naturalmente, vorrà occuparsi con particolare partecipazione alle attività della nuova amministrazione nell’ambito. Cercando di apportare la sua collaborazione con l’esperienza acquista sul campo. Fatta di grandi cose, ma anche di piccole, tra cui una a cui tiene particolarmente: il Muro della gentilezza, allestito sulla parete di facciata dell’assessorato in via Fontana Vecchia sul quale chi vuole può appendere il suo piccolo contributo alla dignità altrui, di chi pur indigente non accede ai servizi della Caritas. Per terminare, un messaggio per Venturino Lazzaro, indicato da Nicola Fiorita come nuovo assessore al Welfare. “Il nuovo assessore che conosco di fama – dice – avrà da lavorare per altri due anni solo con i progetti avviati”.

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