Dieci anni dalla scomparsa di Raffaele Musolino, il ricordo degli amici

Il 17enne venne travolto e ucciso da un’auto mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali a Montepaone

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In occasione della ricorrenza dei dieci anni dalla scomparsa di Raffaele Musolino, il 17enne che il 15 luglio 2012 venne travolto e ucciso da un’auto mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali a Montepaone, i suoi amici hanno inteso tributargli ancora una volta un pensiero. Di seguito il testo della nota redatta dagli amici di Raffaele e la foto dello striscione affisso stamani all’interno del cimitero di Catanzaro:

«Chiudi gli occhi e non pensare. Anzi chiudili e pensaci, pensaci ancora. Anche se fa male, anche se quasi ti manca il respiro. Un giorno farà meno male, un giorno, oltre quei pensieri, oltre quella rabbia rimarranno i ricordi, quelli belli. Ci sarà sempre l’amaro in bocca, ma la bellezza della memoria ti aiuterà a ingoiare il rospo. Più passano gli anni e più quei ricordi rimangono stampati lì, fotografie di momenti, indelebili nel cuore e nell’anima. Poi pensi: “Chissà come sarebbe stato, chissà cosa sarebbe diventato…”».

«Sul perché determinate cose accadano forse non smetteremo mai di interrogarci e non avremo mai risposta. Sì, perché dopo 10 anni senza Raffaele, sono questi i pensieri che attanagliano la mente di chi gli ha voluto bene e di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Dieci lunghi anni. Lunghi, perché l’assenza di una persona speciale li rende pesanti e al tempo stesso parzialmente vuoti, vuoti di tutto quel tempo che quella persona avrebbe potuto riempire. Chi sarebbe Raffaele oggi nessuno può dirlo, perché quella storia è rimasta tutta da scrivere. Quello che però sappiamo è ciò che è diventato: Raffaele è un simbolo. Un figlio, un fratello, un amico. Un ragazzo che seppure così giovane ha lasciato un’eredità enorme. Un’eredità visibile e tangibile. Ogni anno si celebra il suo ricordo, perché lui c’è. Anche se Raffaele è stato brutalmente strappato alla vita, lui è ancora con noi. Negli occhi di sua madre e suo padre, di suo fratello, della famiglia e di noi amici. Basta vedere come ancora siamo tutti qui, uniti, nella sua memoria».

«Siamo la testimonianza vivente di ciò che Raffaele ha lasciato: tanto amore. Rancore, rabbia, astio, vendetta: non sono questi i sentimenti di cui vogliamo farci portavoce, non sono questi i sentimenti che rappresentano Raffaele. Ma la bontà che Raffaele ha seminato nel tempo, la saggezza che ha portato noi amici a essere ancora legati, uniti da un filo indissolubile, da un rapporto sano. Sono passati 10 anni, ma non molto è cambiato».

«Siamo cresciuti, stiamo realizzando le nostre vite, ma lo stiamo facendo ancora nel segno dell’amicizia. Il tempo non cura le ferite, ma aiuta a prendere consapevolezza della bellezza che quella persona ha lasciato nelle nostre vite. E sì, ti manca da morire. Sì, ti chiedi come sarebbe stato averlo al tuo fianco, ma alla fine capisci che quella persona è viva nella tua memoria. E i ricordi nessuno potrà portarteli via. Facciamo appello alle coscienze di quanti si imbatteranno nella tua storia, facciamo appello alla giustizia morale, rivendichiamo la tua giusta memoria, la giusta vicinanza alla tua famiglia: per non dimenticare, ma soprattutto perché non accada più».

«Al nostro faro di giustizia in mezzo al cielo, Raffaele».

 

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