Morte Maggi, Sanzi ex sindaco Taverna: “Un leale avversario mai un nemico”

"Non avevamo niente in comune, lui quasi 2 metr io quasi 1,60, lui di Destra ed io di Sinistra. L'amore per lo sport ci univa"

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La morte di Umberto Maggi – scrive Carmelo Sanzi già sindaco di Taverna . è stato un fulmine a ciel sereno. Ci sentivamo di tanto in tanto su Facebook, ignoravo le sue reali condizione di salute.

Qualche comune amico mi diceva, genericamente, non sta bene. Poi la sua signorilità e discrezione ha fatto il resto. Il signor covid mi ha impedito di stare vicino ai suoi cari nel momento più triste, non solo, per loro. Confesso che sono stato indeciso, sentimenti contrastanti, ricordarlo pubblicamente o tenere tanti bei ricordi solo per me. Ma l’omaggio di Paolo Rosi, il prof. Paolo Rosi, e la chiacchierata con la figlia Antonella, dottoressa Antonella Maggi, mi hanno fatto superare ogni remora.

Con Umberto non avevamo niente in comune, lui quasi 2 metri… io quasi 1,60, lui coerentemente di Destra ed io, con altrettanta coerenza, di Sinistra. Eppure l’amore per lo sport, basket nello specifico, ci ha fatto dividere passione ed entusiasmo nel trasmettere, in primis ai nostri figli, questo amore sviscerato per la palla a spicchi. Fine anni ’70 entrambi abbiamo seguito il corso per Allievi Allenatori, docenti di lusso Vittorio Tracuzzi e Stefano Perrotta, entrambi “promossi” sul campo. Qui le strade si dividono, lui nel centro storico di Catanzaro io nel Chiostro del convento dei Domenicani, nella mia Taverna. Con estrema sintesi, lui deus ex machina del Catanzaro Centro Basket, noi con il Basket Club Taverna, prima, e con la Pallacanestro Taverna poi.

Quante belle persone sono passate dal Chiostro conventuale alla palestra comunale. Tutti hanno lasciato piacevoli ricordi. Tutti hanno fatto crescere il movimento cestistico in Presila. Umberto, addirittura ha “ereditato” atlete/i. Ha continuato l’opera intrapresa da un manipolo di semplici appassionati, con il tempo divenuti ottimi giocatori, buoni tecnici e affidabili dirigenti. Umberto e Massimo Giampà, il suo braccio destro, hanno saputo far crescere il capitale umano ereditato. Se ancora oggi in Presila si organizzano tornei e notti bianche del basket è anche merito loro.

La telefonata con Antonella mi ha rivelato e confermato aspetti caratteriali del “gigante buono”, che in parte, conoscevo. La serenità con cui Antonella parlava della, dolorosa, dipartita del suo adorato papà la dice lunga sulla educazione, che lei e la sorella Marianna, hanno ricevuto da lui e dalla signora Pina, la maestra Pina. Quando ha avuto l’occasione, per ruoli politici assunti, di dare una mano per la risoluzioni di pastoie burocratiche, Umberto non si è limitato ad aiutare solo i “suoi”. Umberto Maggi era anche questo. Sempre un leale avversario mai un nemico…

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